Ispirato al libro Atti impuri: vita di una monaca lesbica nell’italia del rinascimento di Judith C. Brown, il film Benedetta, diretto dal regista olandese Paul Verhoeven, fu girato prima della pandemia da Covid 19, mostrando nel film un’epidemia con le conseguenti misure di restrizione. L’ambientazione è infatti nella Toscana devastata dalla peste bubbonica sul finire del XVII secolo. L’autrice del libro racconta che l’epidemia colpì tutta la regione, ma risparmiò Pescia per una decina d’anni.
Tra i luoghi interessati dalle riprese il borgo di Montepulciano dove, nei pressi della monumentale Porta al Prato, fu allestito un maestoso set con centinaia di comparse e tantissimi cavalli addestrati provenienti dalla Francia. Venne realizzato, appositamente per il film, un massiccio portone di legno che doveva consentire l’apertura e la chiusura al passaggio delle carrozze e che fu poi smontato al termine delle riprese. Il set si coinvolse anche San Quirico e la Val d’Orcia: nei pressi della Cappella della Madonna di Vitaleta la giovane Benedetta si ferma per rendere omaggio alla Vergine.
Per le riprese fu coinvolto anche il borgo umbro di Bevagna riportato indietro nel tempo di quattro secoli: qui si trovano gli esterni del convento di Pescia che accoglie Benedetta. Tra le modifiche più evidenti volute dalla produzione nel centro storico, in piazza Silvestri fu ricostruita parte della scalinata del teatro Torti, mentre il mercato coperto fu chiuso da una finta muratura.
Il centro storico di Perugia, anch’esso divenuto set di Benedetta, si ritrovò per esigenze sceniche invaso di appestati (si trattava di manichini) per terra e sui carretti. Ai monatti il compito di raccoglierli. La macchina da presa seguiva il percorso di una carrozza da via delle Volte a piazza 4 Novembre dove si preparava un rogo.
Le riprese ebbero luogo anche in Francia, nella regione del Var e a La Roque-d'Antheron dove furono ambientate in particolare le scene di interni del convento e della chiesa.
Ispirato al libro Atti impuri: vita di una monaca lesbica nell’italia del rinascimento di Judith C. Brown, il film Benedetta, diretto dal regista olandese Paul Verhoeven, fu girato prima della pandemia da Covid 19, mostrando nel film un’epidemia con le conseguenti misure di restrizione. L’ambientazione è infatti nella Toscana devastata dalla peste bubbonica sul finire del XVII secolo. L’autrice del libro racconta che l’epidemia colpì tutta la regione, ma risparmiò Pescia per una decina d’anni.
Tra i luoghi interessati dalle riprese il borgo di Montepulciano dove, nei pressi della monumentale Porta al Prato, fu allestito un maestoso set con centinaia di comparse e tantissimi cavalli addestrati provenienti dalla Francia. Venne realizzato, appositamente per il film, un massiccio portone di legno che doveva consentire l’apertura e la chiusura al passaggio delle carrozze e che fu poi smontato al termine delle riprese. Il set si coinvolse anche San Quirico e la Val d’Orcia: nei pressi della Cappella della Madonna di Vitaleta la giovane Benedetta si ferma per rendere omaggio alla Vergine.
Per le riprese fu coinvolto anche il borgo umbro di Bevagna riportato indietro nel tempo di quattro secoli: qui si trovano gli esterni del convento di Pescia che accoglie Benedetta. Tra le modifiche più evidenti volute dalla produzione nel centro storico, in piazza Silvestri fu ricostruita parte della scalinata del teatro Torti, mentre il mercato coperto fu chiuso da una finta muratura.
Il centro storico di Perugia, anch’esso divenuto set di Benedetta, si ritrovò per esigenze sceniche invaso di appestati (si trattava di manichini) per terra e sui carretti. Ai monatti il compito di raccoglierli. La macchina da presa seguiva il percorso di una carrozza da via delle Volte a piazza 4 Novembre dove si preparava un rogo.
Le riprese ebbero luogo anche in Francia, nella regione del Var e a La Roque-d'Antheron dove furono ambientate in particolare le scene di interni del convento e della chiesa.
SBS Productions, Pathé, France 2 Cinéma, France 3 Cinéma, Topkapi Films, Belga Productions
Alla fine del XVII secolo l’Italia è devastata dalla peste. Benedetta Carlini entra come novizia nel convento di Pescia, in Toscana. Fin dalla sua più tenera età, era stata notata per aver compiuto dei miracoli. Il suo ingresso nella comunità monastica stravolgerà radicalmente la vita delle sue consorelle.