La serie Romulus, interamente girata in protolatino, percorre il viaggio che ha portato alla genesi della leggenda di Romolo e Remo e della nascita di Roma, ricostruendo meticolosamente e storicamente l’ambientazione laziale dell’VIII secolo a.C. Le storie di tre giovani, Yemos (Andrea Arcangeli), Wiros (Francesco di Napoli) e la vestale Ilia (Marianna Fontana), si snodano in questo mondo primitivo, brutale e fortemente legato al misticismo. Per ricrearlo sono state scelte numerose location esterne, comprendendo anche fiumi, paludi e boschi, tra diversi luoghi incontaminati del territorio laziale.
Le riprese hanno interessato l’intero Parco archeologico di Vulci, l’antica città etrusca nei territori di Canino e Montalto di Castro, in provincia di Viterbo. In particolare, la troupe ha potuto girare, tornando indietro nel tempo, presso il tumulo della Cuccumella, un monumento funerario etrusco risalente al VII-VI secolo, e al laghetto del Pellicone, un canyon formato da roccia vulcanica scolpita dalle acque del fiume Fiora. La produzione inoltre ha ricreato le capanne di terra e di argilla della tribù di Gabi presso la Solfatara di Pomezia e ricostruito la città di Alba Longa lungo la Pontina.
Le ultime scene della prima stagione, che vedono Ilia rinascere alla ricerca di vendetta per la morte del fratello, sono state girate all’interno della grotta dell’Arco a Bellagra, che nella finzione è anche il luogo in cui vive il sacerdote di Marte. La grotta conserva, insieme a stalattiti e stalagmiti, delle pitture preistoriche rupestri ritraenti figure antropomorfe. Alcune scene sono state girate anche presso la grotta del Pertuso ad Affile (RM) e nelle cavità naturali di Pastena (FR) e Roiate (RM).
Per la seconda stagione, invece, la produzione ha scelto l’ex cava di Colle Largo, lungo la via Romana a Guidonia, per ambientare la nuova città fondata da Yemos e Wiros, consacrata alla divinità di Rumina. Ma la futura Roma, basata sull’accoglienza e la libertà, non può che scatenare la rivalità con il re dei Sabini, in lotta per la propria affermazione.
La serie Romulus, interamente girata in protolatino, percorre il viaggio che ha portato alla genesi della leggenda di Romolo e Remo e della nascita di Roma, ricostruendo meticolosamente e storicamente l’ambientazione laziale dell’VIII secolo a.C. Le storie di tre giovani, Yemos (Andrea Arcangeli), Wiros (Francesco di Napoli) e la vestale Ilia (Marianna Fontana), si snodano in questo mondo primitivo, brutale e fortemente legato al misticismo. Per ricrearlo sono state scelte numerose location esterne, comprendendo anche fiumi, paludi e boschi, tra diversi luoghi incontaminati del territorio laziale.
Le riprese hanno interessato l’intero Parco archeologico di Vulci, l’antica città etrusca nei territori di Canino e Montalto di Castro, in provincia di Viterbo. In particolare, la troupe ha potuto girare, tornando indietro nel tempo, presso il tumulo della Cuccumella, un monumento funerario etrusco risalente al VII-VI secolo, e al laghetto del Pellicone, un canyon formato da roccia vulcanica scolpita dalle acque del fiume Fiora. La produzione inoltre ha ricreato le capanne di terra e di argilla della tribù di Gabi presso la Solfatara di Pomezia e ricostruito la città di Alba Longa lungo la Pontina.
Le ultime scene della prima stagione, che vedono Ilia rinascere alla ricerca di vendetta per la morte del fratello, sono state girate all’interno della grotta dell’Arco a Bellagra, che nella finzione è anche il luogo in cui vive il sacerdote di Marte. La grotta conserva, insieme a stalattiti e stalagmiti, delle pitture preistoriche rupestri ritraenti figure antropomorfe. Alcune scene sono state girate anche presso la grotta del Pertuso ad Affile (RM) e nelle cavità naturali di Pastena (FR) e Roiate (RM).
Per la seconda stagione, invece, la produzione ha scelto l’ex cava di Colle Largo, lungo la via Romana a Guidonia, per ambientare la nuova città fondata da Yemos e Wiros, consacrata alla divinità di Rumina. Ma la futura Roma, basata sull’accoglienza e la libertà, non può che scatenare la rivalità con il re dei Sabini, in lotta per la propria affermazione.
Sky Studios, Cattleya, Groenlandia, ITV Studios
Yemos, Wiros, Ilia, il gruppo di Ruminales e i cittadini di Alba a loro fedeli si sono insediati in quella che un tempo era Velia, consacrandola regno libero e indipendente e dandole il nome di Roma. È per questo che Tito Tazio, giovanissimo re dei Sabini, temendo l'espansione del regno oltre i confini, invita i due re per un rito che si rivelerà un'imboscata volta alla sottomissione. In questa terra inospitale, Yemos e Wiros strapperanno al re le sacerdotesse Sabine, a lui molto care. Quando i Sabini invadono il Lazio per reclamare le donne, Yemos e Wiros restano fermi sulle loro posizioni ma di fronte a guerra e distruzione il loro sodalizio inizia a mostrare i segni di una crisi imminente, perché a Roma può esserci un solo re. Chi prenderà il nome di Romulus?