Il crime drama Bang Bang Baby, ambientato nel 1986, narra le vicende della giovane Alice, teenager timida e introversa che vive, insieme alla mamma operaia, in una cittadina del Nord Italia, sognando un futuro un po’ meno grigio e banale di quello cui sembra destinata. La sua vita viene sconvolta quando scopre che il padre, che credeva morto, in realtà è vivo e appartiene a un potente clan della malavita organizzata milanese, i Barone, di origini calabresi che vivono nella periferia meneghina. Per amore del padre, Alice inizia un viaggio in un universo sconosciuto, dove regnano regole arcane e misteriose. Dove le tradizioni di una cultura lontana si mescolano a sangue e violenza. Dove il dialetto si sovrappone alle rassicuranti parole dei telefilm, e il calore della famiglia nasconde vendette, tradimenti e omicidi.
Gli accadimenti che la vedono coinvolta si svolgono prevalentemente a Milano: tra le location si riconosce piazza Duomo, di cui si vede bene l'esterno della cattedrale gotica cittadina, il centro storico, teatro di una manifestazione femminista, il Palazzo di Giustizia lungo corso di Porta Vittoria, di fronte al quale "sfila" la famiglia Barone prima di andare a interrogare la presunta amante del padre di Alice che lavora in un locale notturno milanese. Ma sono anche diversi i set interni, utilizzati per ricostruire le case della famiglia Barone, il carcere in cui è rinchiuso il padre di Alice, o quei locali alla moda tanto frequentati da politici e yuppies di quegli anni. Una Milano in cui è stata ricostruita alla perfezione l'ambientazione anni Ottanta: i fast food, le parrucchiere con i bigodini, il luna park, le strade tappezzate da enormi cartelloni pubblicitari, le insegne al neon. La "Milano da bere" rappresentata come una città nel pieno del suo sviluppo economico, dai colori accesi e i locali di tendenza, ricca del fascino della città vivace, divertente, forse anche superficiale, ma moderna e dinamica. L’esatto contrario della cittadina operaia in cui Alice vive insieme a sua madre, rappresentata come un'anonima provincia italiana, dallo stile pacato e semplice, dai toni neutri, ben diversa dallo sfavillante capoluogo lombardo.
Oltre che a Milano le riprese si sono si sono svolte anche a Civitavecchia, dove sono state coinvolte diverse strade cittadine, da piazza Vittorio Emanuele a via Tarquinia a via Doria; sul territorio di Allumiere, cittadina collinare in provincia di Roma; a Tivoli Terme, con set presso l'hotel Duca d'Este e nelle zone adiacenti a piazza Duomo e piazza Domenico Tani.
Il crime drama Bang Bang Baby, ambientato nel 1986, narra le vicende della giovane Alice, teenager timida e introversa che vive, insieme alla mamma operaia, in una cittadina del Nord Italia, sognando un futuro un po’ meno grigio e banale di quello cui sembra destinata. La sua vita viene sconvolta quando scopre che il padre, che credeva morto, in realtà è vivo e appartiene a un potente clan della malavita organizzata milanese, i Barone, di origini calabresi che vivono nella periferia meneghina. Per amore del padre, Alice inizia un viaggio in un universo sconosciuto, dove regnano regole arcane e misteriose. Dove le tradizioni di una cultura lontana si mescolano a sangue e violenza. Dove il dialetto si sovrappone alle rassicuranti parole dei telefilm, e il calore della famiglia nasconde vendette, tradimenti e omicidi.
Gli accadimenti che la vedono coinvolta si svolgono prevalentemente a Milano: tra le location si riconosce piazza Duomo, di cui si vede bene l'esterno della cattedrale gotica cittadina, il centro storico, teatro di una manifestazione femminista, il Palazzo di Giustizia lungo corso di Porta Vittoria, di fronte al quale "sfila" la famiglia Barone prima di andare a interrogare la presunta amante del padre di Alice che lavora in un locale notturno milanese. Ma sono anche diversi i set interni, utilizzati per ricostruire le case della famiglia Barone, il carcere in cui è rinchiuso il padre di Alice, o quei locali alla moda tanto frequentati da politici e yuppies di quegli anni. Una Milano in cui è stata ricostruita alla perfezione l'ambientazione anni Ottanta: i fast food, le parrucchiere con i bigodini, il luna park, le strade tappezzate da enormi cartelloni pubblicitari, le insegne al neon. La "Milano da bere" rappresentata come una città nel pieno del suo sviluppo economico, dai colori accesi e i locali di tendenza, ricca del fascino della città vivace, divertente, forse anche superficiale, ma moderna e dinamica. L’esatto contrario della cittadina operaia in cui Alice vive insieme a sua madre, rappresentata come un'anonima provincia italiana, dallo stile pacato e semplice, dai toni neutri, ben diversa dallo sfavillante capoluogo lombardo.
Oltre che a Milano le riprese si sono si sono svolte anche a Civitavecchia, dove sono state coinvolte diverse strade cittadine, da piazza Vittorio Emanuele a via Tarquinia a via Doria; sul territorio di Allumiere, cittadina collinare in provincia di Roma; a Tivoli Terme, con set presso l'hotel Duca d'Este e nelle zone adiacenti a piazza Duomo e piazza Domenico Tani.
Alice, una adolescente di 16 anni, scopre che il padre che credeva morto in realtà è ancora vivo. È l’inizio di una discesa agli inferi per lei, che per amore del padre si tuffa nel pericoloso mondo della malavita, facendosi sedurre dal fascino del crimine. Quando cercherà di tirarsene fuori, forse sarà troppo tardi.