Il film narra, attraverso i suoi tre protagonisti, alcune vicende del Risorgimento italiano, a partire dai moti rivoluzionari del Cilento, e lo fa collocandole laddove sono realmente accadute.
Uno dei set principali è stato dunque allestito nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in provincia di Salerno, in particolare la narrazione ha avuto come sfondi Roscigno Vecchia, Pollica, Castellabate, Camerota e Palinuro.
Nel secondo episodio, dopo l’esperienza fallimentare della Repubblica Romana, Domenico viene arrestato e condotto, con altri prigionieri politici, nel carcere irpino di Montefusco: le location del carcere sono il Castello di Bovino e il Castello Normanno Angioino di Deliceto (entrambi in provincia di Foggia).
Buona parte del film è girata in Piemonte, tra Torino, Saluzzo, Savigliano (TO) e molte zone del pinerolese, tra cui la maggioranza delle scene ambientate in Francia e Inghilterra.
Significativa è la scelta della location di Castellabate (SA), a pochi chilometri da Sapri, dove il tentativo di sommossa di Carlo Pisacane fu soffocato nel sangue. Qui si è girato, in particolare, sul Portico de “Le Gatte” di Santa Maria di Castellabate, che affaccia su un piccolo porto.
Palinuro è l’altra suggestiva località utilizzata per le riprese: vi si vede il mare, il fiume, la vegetazione e le rocce. Se gli imbarchi avvengono nel mare di Acciaroli, l’Arco naturale di Palinuro, vicino alla foce del fiume Mingardo, fa da sfondo alle scene degli sbarchi. Passando per la Gola del Diavolo, strapiombo su cui si erge il borgo medievale di San Severino, Domenico e Saverio, nel quarto episodio, attraversano in sella ad un cavallo il Mingardo, per unirsi ai garibaldini che sbarcheranno da lì a poco. I due cercano riparo nella zona alta di Palinuro.
Il film narra, attraverso i suoi tre protagonisti, alcune vicende del Risorgimento italiano, a partire dai moti rivoluzionari del Cilento, e lo fa collocandole laddove sono realmente accadute.
Uno dei set principali è stato dunque allestito nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in provincia di Salerno, in particolare la narrazione ha avuto come sfondi Roscigno Vecchia, Pollica, Castellabate, Camerota e Palinuro.
Nel secondo episodio, dopo l’esperienza fallimentare della Repubblica Romana, Domenico viene arrestato e condotto, con altri prigionieri politici, nel carcere irpino di Montefusco: le location del carcere sono il Castello di Bovino e il Castello Normanno Angioino di Deliceto (entrambi in provincia di Foggia).
Buona parte del film è girata in Piemonte, tra Torino, Saluzzo, Savigliano (TO) e molte zone del pinerolese, tra cui la maggioranza delle scene ambientate in Francia e Inghilterra.
Significativa è la scelta della location di Castellabate (SA), a pochi chilometri da Sapri, dove il tentativo di sommossa di Carlo Pisacane fu soffocato nel sangue. Qui si è girato, in particolare, sul Portico de “Le Gatte” di Santa Maria di Castellabate, che affaccia su un piccolo porto.
Palinuro è l’altra suggestiva località utilizzata per le riprese: vi si vede il mare, il fiume, la vegetazione e le rocce. Se gli imbarchi avvengono nel mare di Acciaroli, l’Arco naturale di Palinuro, vicino alla foce del fiume Mingardo, fa da sfondo alle scene degli sbarchi. Passando per la Gola del Diavolo, strapiombo su cui si erge il borgo medievale di San Severino, Domenico e Saverio, nel quarto episodio, attraversano in sella ad un cavallo il Mingardo, per unirsi ai garibaldini che sbarcheranno da lì a poco. I due cercano riparo nella zona alta di Palinuro.
Palomar, Feltrinelli, Rai Cinema, Les Films d'Ici Rai Fiction, ARTE France
David di Donatello 2011: Miglior film - Migliore sceneggiatura a Mario Martone e Giancarlo De Cataldo - Migliore fotografia a Renato Berta - Migliore scenografo a Emita Frigato - Migliore costumista a Ursula Patzak - Migliore truccatore a Vittorio Sodano - Migliore acconciatore a Aldo Signoretti / Nastro d'argento 2011: Nastro d'argento dell'anno / Globo d'oro 2011: Gran Premio della Stampa Estera a Mario Martone
Film in quattro capitoli: Le scelte, Domenico, Angelo e L'alba della nazione, ambientati durante il Risorgimento. A seguito della repressione borbonica dei moti del 1828, tre giovani del Cilento Salvatore, Domenico e Angelo, aderiscono alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini.