Nell'action movie di Cosimo Gomez, Sofia (interpretata da Ginevra Francesconi) è una teenager come tante, con la passione per l’hockey. Le scene di apertura seguono proprio i momenti salienti di una partita giocata dalla ragazza presso il palaghiaccio di Dobbiaco (BZ).
Sofia vive infatti in Alto Adige con la famiglia in una baita immersa nella natura incontaminata della Val Pusteria, dove le riprese hanno coinvolto i comuni di Valdaora e Villabassa. Alcune scene hanno riguardato anche le Regole di Cortina d’Ampezzo (BL), in Veneto.
Quando Sofia scopre tragicamente l’oscuro passato di affiliato alla 'ndrangheta del padre Santo (Alessandro Gassmann), è costretta con lui alla fuga per salvarsi dalla furia del boss don Angelo (Remo Girone). Per breve tempo padre e figlia si nascondono in un edificio abbandonato, quello della stazione termale tardo romantica dei Bagni di San Candido, nell’Alta Val Pusteria, distrutta nella prima guerra mondiale e mai ripristinata.
Una fuga ad alta tensione li porta a Milano, dove Sofia e Santo si muovono in incognito tra le strade dei quartieri di Quarto Oggiaro e Bovisa, a nord-est della città. Nel loro piano di vendetta rapiscono il figlio di don Angelo penetrando all’interno della sua azienda situata nella City Life di Milano, lo stesso luogo dove Sofia metterà in atto la sua personale risoluzione dei conti.
Nell'action movie di Cosimo Gomez, Sofia (interpretata da Ginevra Francesconi) è una teenager come tante, con la passione per l’hockey. Le scene di apertura seguono proprio i momenti salienti di una partita giocata dalla ragazza presso il palaghiaccio di Dobbiaco (BZ).
Sofia vive infatti in Alto Adige con la famiglia in una baita immersa nella natura incontaminata della Val Pusteria, dove le riprese hanno coinvolto i comuni di Valdaora e Villabassa. Alcune scene hanno riguardato anche le Regole di Cortina d’Ampezzo (BL), in Veneto.
Quando Sofia scopre tragicamente l’oscuro passato di affiliato alla 'ndrangheta del padre Santo (Alessandro Gassmann), è costretta con lui alla fuga per salvarsi dalla furia del boss don Angelo (Remo Girone). Per breve tempo padre e figlia si nascondono in un edificio abbandonato, quello della stazione termale tardo romantica dei Bagni di San Candido, nell’Alta Val Pusteria, distrutta nella prima guerra mondiale e mai ripristinata.
Una fuga ad alta tensione li porta a Milano, dove Sofia e Santo si muovono in incognito tra le strade dei quartieri di Quarto Oggiaro e Bovisa, a nord-est della città. Nel loro piano di vendetta rapiscono il figlio di don Angelo penetrando all’interno della sua azienda situata nella City Life di Milano, lo stesso luogo dove Sofia metterà in atto la sua personale risoluzione dei conti.
Dopo aver vissuto nell'ombra per anni in una tranquilla cittadina del Trentino-Alto Adige, le vite di Santo, un ex sicario della criminalità organizzata, e sua figlia Sofia, un'adolescente campionessa di hockey, cambiano del tutto. Due criminali entrano in casa loro e uccidono barbaramente la madre e lo zio di Sofia, scatenando un regolamento di conti covato per quasi vent'anni. Sofia scoprirà che la verità le è sempre stata taciuta e che Santo nasconde un oscuro passato di affiliato alla 'ndrangheta. Non senza conflitto, la ragazza accetterà un'eredità fatta di furia e violenza e si alleerà con il padre per vendicarsi senza pietà.