Zamora, esordio dietro la macchina da presa di Neri Marcorè, è liberamente tratto dal romanzo omonimo di Roberto Perrone.
Il protagonista è il trentenne Walter Vismara (Alberto Paradossi), un ragioniere nell'animo prima ancora che di professione, che lavora come contabile in una fabbrichetta di Vigevano. Quando l'azienda all'improvviso chiude, Vismara si ritrova suo malgrado catapultato in un'azienda avveniristica della vitale e operosa Milano, al servizio di un imprenditore moderno e brillante, il cavalier Tosetto (Giovanni Storti). Andrebbe tutto bene se non fosse che costui ha il pallino del folber (termine coniato da Gianni Brera) e obbliga tutti i suoi dipendenti a sfide settimanali scapoli contro ammogliati. Walter, che il calcio non lo sopporta, si dichiara portiere solo perché è l'unico ruolo che conosce. È costretto a giocare per non perdere l'impiego e oltre alla valanga di gol che subisce deve sottostare agli sfottò dei colleghi. Tra questi, l'antipatico ingegner Gusperti (Walter Leonardi) lo prende di mira fin da subito, lo ribattezza “Zamora” paragonandolo sarcasticamente al grande portiere spagnolo degli anni Trenta; non solo lo umilia in campo e lo bullizza in azienda, ma tra lui e la segretaria di cui Walter si innamora, sembra esserci del tenero… Sentendosi tradito da una parte e deriso dall’altra, il ragioniere escogita un piano del tutto originale per vendicarsi. Nel calcio, come nella vita, bisogna imparare a buttarsi, anche se perdi, l'importante è rialzarsi e ripartire.
Le riprese si sono svolte tra Torino e Milano. Nel capoluogo piemontese sono diverse le location toccate dalle riprese: la Facoltà di Anatomia, lo storico locale notturno Le roi, alcuni campi da calcio, bar, ristoranti, appartamenti privati, numerose vie del centro. Fuori Torino si è girato tra San Mauro, Carignano e alcune zone limitrofe.
Zamora, esordio dietro la macchina da presa di Neri Marcorè, è liberamente tratto dal romanzo omonimo di Roberto Perrone.
Il protagonista è il trentenne Walter Vismara (Alberto Paradossi), un ragioniere nell'animo prima ancora che di professione, che lavora come contabile in una fabbrichetta di Vigevano. Quando l'azienda all'improvviso chiude, Vismara si ritrova suo malgrado catapultato in un'azienda avveniristica della vitale e operosa Milano, al servizio di un imprenditore moderno e brillante, il cavalier Tosetto (Giovanni Storti). Andrebbe tutto bene se non fosse che costui ha il pallino del folber (termine coniato da Gianni Brera) e obbliga tutti i suoi dipendenti a sfide settimanali scapoli contro ammogliati. Walter, che il calcio non lo sopporta, si dichiara portiere solo perché è l'unico ruolo che conosce. È costretto a giocare per non perdere l'impiego e oltre alla valanga di gol che subisce deve sottostare agli sfottò dei colleghi. Tra questi, l'antipatico ingegner Gusperti (Walter Leonardi) lo prende di mira fin da subito, lo ribattezza “Zamora” paragonandolo sarcasticamente al grande portiere spagnolo degli anni Trenta; non solo lo umilia in campo e lo bullizza in azienda, ma tra lui e la segretaria di cui Walter si innamora, sembra esserci del tenero… Sentendosi tradito da una parte e deriso dall’altra, il ragioniere escogita un piano del tutto originale per vendicarsi. Nel calcio, come nella vita, bisogna imparare a buttarsi, anche se perdi, l'importante è rialzarsi e ripartire.
Le riprese si sono svolte tra Torino e Milano. Nel capoluogo piemontese sono diverse le location toccate dalle riprese: la Facoltà di Anatomia, lo storico locale notturno Le roi, alcuni campi da calcio, bar, ristoranti, appartamenti privati, numerose vie del centro. Fuori Torino si è girato tra San Mauro, Carignano e alcune zone limitrofe.
Il trentenne Walter Vismara, ragioniere nell'animo prima ancora che di professione, lavora come contabile in una fabbrichetta di Vigevano. Da un giorno all'altro la fabbrica chiude e il Vismara si ritrova suo malgrado catapultato in un'azienda avveniristica della vitale e operosa Milano, al servizio del cavalier Tosetto, un imprenditore moderno e brillante, con il pallino del folber.