Il ritorno di Casanova, diretto dal premio Oscar Gabriele Salvatores e scritto dallo stesso regista insieme al pluripremiato sceneggiatore padovano Umberto Contarello e Sara Mosetti, è la storia di un celebre regista alle prese con la sua ultima, tormentata, opera, tratta dall’omonimo racconto di Arthur Schnitzler.
Si rappresentano sullo schermo due storie: quella del regista Leo Bernardi (Toni Servillo), deciso a non arrendersi allo scorrere inevitabile del tempo, e quella del suo personaggio, un Casanova in avanti con gli anni e stanco (Fabrizio Bentivoglio).
Quello raccontato da Schnitzler è un Casanova che non ha più il suo fascino e il suo potere sulle donne, non ha più un soldo in tasca, non ha più voglia di girare l’Europa. Dopo anni di esilio, ha un solo obiettivo: tornare a Venezia, casa sua. Nel suo viaggio verso casa, Casanova conosce una ragazza, Marcolina (Bianca Panconi), che riaccende una fame di conquista che non sentiva da anni. Nel tentativo di sedurla, Casanova arriverà alla più tragica delle conclusioni: è diventato vecchio.
Tra le località che fanno da sfondo alla vicenda di Casanova si ritrovano: e la cinta muraria di Montagnana in provincia di Padova, che ne introduce il racconto, quando, in viaggio verso casa, il celebre avventuriero incontra l’amico Olivo (Alessandro Besentini) che lo invita a trascorrere del tempo a casa sua; Villa Dionisi, la dimora di Olivoa Cerea (in provincia di Verona); Villa Fracanzan Piovene a Orgiano, in provincia di Vicenza; Corte Guastalla a San Giorgio in Salici, tra i comuni di Sona e Sommacampagna; il Monastero di San Benedetto Po, in provincia di Mantova, visitato da Casanova e dai suoi ospiti.
Anche Leo è alle prese con una crisi esistenziale. Quando sul set incontra una giovane donna, Silvia (Sara Serraiocco), il regista è costretto a riflettere profondamente sulla propria vita e sul tempo che passa, scoprendo gli stessi dubbi e le stesse inquietudini del suo personaggio: è più importante il Cinema o la Vita? Continuare a recitare il proprio personaggio o lasciarsi andare alle sorprese che la Vita ti propone?
Leo Bernardi, vive invece a Milano in un appartamento iper moderno, in cui anche la vita del proprietario sembra gestita dalla domotica. Gli esterni, in estremo contrasto con le località in cui ha girato il suo film ambientato nel Settecento, sono i luoghi più contemporanei del capoluogo meneghino: i grattacieli e gli spazi di piazza Gae Aulenti e porta Nuova e il centralissimo store di Giorgio Armani. Una scena con protagonisti Servillo e la Serraiocco si è girata presso le Terme di Giunone a Caldiero (VR).
Le strade del regista e del suo personaggio si sfiorano a Venezia, senza davvero incrociarsi: Casanova fa ritorno a casa e, attraversando in gondola i canali della città, giunge fino a piazza San Marco; l’epilogo di Leo è invece su una spiaggia del Lido, spenti i clamori del Festival del Cinema, tra il rumore della risacca del mare e i fuochi d’artificio che riecheggiano sullo sfondo ad annunciare la fine della kermesse. Quella quiete che arriva dopo la tempesta ricorda al protagonista che “morto un film se ne fa un altro” ma la vita, quella vera, senza le correzioni del montaggio o clamori della ribalta, è una sola, e non dà diritto a repliche. Le riprese al lido si sono svolte in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica del 2021.
Il ritorno di Casanova, diretto dal premio Oscar Gabriele Salvatores e scritto dallo stesso regista insieme al pluripremiato sceneggiatore padovano Umberto Contarello e Sara Mosetti, è la storia di un celebre regista alle prese con la sua ultima, tormentata, opera, tratta dall’omonimo racconto di Arthur Schnitzler.
Si rappresentano sullo schermo due storie: quella del regista Leo Bernardi (Toni Servillo), deciso a non arrendersi allo scorrere inevitabile del tempo, e quella del suo personaggio, un Casanova in avanti con gli anni e stanco (Fabrizio Bentivoglio).
Quello raccontato da Schnitzler è un Casanova che non ha più il suo fascino e il suo potere sulle donne, non ha più un soldo in tasca, non ha più voglia di girare l’Europa. Dopo anni di esilio, ha un solo obiettivo: tornare a Venezia, casa sua. Nel suo viaggio verso casa, Casanova conosce una ragazza, Marcolina (Bianca Panconi), che riaccende una fame di conquista che non sentiva da anni. Nel tentativo di sedurla, Casanova arriverà alla più tragica delle conclusioni: è diventato vecchio.
Tra le località che fanno da sfondo alla vicenda di Casanova si ritrovano: e la cinta muraria di Montagnana in provincia di Padova, che ne introduce il racconto, quando, in viaggio verso casa, il celebre avventuriero incontra l’amico Olivo (Alessandro Besentini) che lo invita a trascorrere del tempo a casa sua; Villa Dionisi, la dimora di Olivoa Cerea (in provincia di Verona); Villa Fracanzan Piovene a Orgiano, in provincia di Vicenza; Corte Guastalla a San Giorgio in Salici, tra i comuni di Sona e Sommacampagna; il Monastero di San Benedetto Po, in provincia di Mantova, visitato da Casanova e dai suoi ospiti.
Anche Leo è alle prese con una crisi esistenziale. Quando sul set incontra una giovane donna, Silvia (Sara Serraiocco), il regista è costretto a riflettere profondamente sulla propria vita e sul tempo che passa, scoprendo gli stessi dubbi e le stesse inquietudini del suo personaggio: è più importante il Cinema o la Vita? Continuare a recitare il proprio personaggio o lasciarsi andare alle sorprese che la Vita ti propone?
Leo Bernardi, vive invece a Milano in un appartamento iper moderno, in cui anche la vita del proprietario sembra gestita dalla domotica. Gli esterni, in estremo contrasto con le località in cui ha girato il suo film ambientato nel Settecento, sono i luoghi più contemporanei del capoluogo meneghino: i grattacieli e gli spazi di piazza Gae Aulenti e porta Nuova e il centralissimo store di Giorgio Armani. Una scena con protagonisti Servillo e la Serraiocco si è girata presso le Terme di Giunone a Caldiero (VR).
Le strade del regista e del suo personaggio si sfiorano a Venezia, senza davvero incrociarsi: Casanova fa ritorno a casa e, attraversando in gondola i canali della città, giunge fino a piazza San Marco; l’epilogo di Leo è invece su una spiaggia del Lido, spenti i clamori del Festival del Cinema, tra il rumore della risacca del mare e i fuochi d’artificio che riecheggiano sullo sfondo ad annunciare la fine della kermesse. Quella quiete che arriva dopo la tempesta ricorda al protagonista che “morto un film se ne fa un altro” ma la vita, quella vera, senza le correzioni del montaggio o clamori della ribalta, è una sola, e non dà diritto a repliche. Le riprese al lido si sono svolte in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica del 2021.
Indiana Production, BaBe Films, Rai Cinema
Leo Bernardi è un acclamato regista alla fine della sua carriera, che non ha alcuna intenzione di accettare il suo lento declino. Per la sua ultima opera, Leo ha scelto di raccontare il Casanova di Arthur Schnitzler, un personaggio incredibilmente simile a lui, più di quanto lui stesso possa immaginare. Un Casanova che ha ormai superato la sua gioventù, i tempi di gloria sono andati: non ha più il suo fascino e il suo potere sulle donne, non ha più un soldo in tasca, non ha più voglia di girare l’Europa.