Il Boemo, del regista ceco Petr Vaclav, è una coproduzione Italia, Repubblica Ceca e Slovacchia, quasi interamente ambientata e girata in Italia. Attraversando le bellezze architettoniche e paesaggistiche di quattro regioni italiane, Veneto, Sicilia, Liguria e Lombardia, il film ricostruisce le avventure di Josef Myslivecek (Vojtech Dyk), noto in Italia come 'il Boemo', uno dei compositori più ricercati del Settecento, conteso da corti e teatri del tempo, e giunto a Venezia da Praga per seguire la sua ambizione.
Vaclav ne racconta la scalata verso il successo e dipinge con dovizia di particolari un vibrante affresco della società aristocratica della seconda metà del Settecento, un mondo in trasformazione che prelude all'imminente era "romantica". Josef scriverà per le grandi voci del suo tempo, viaggerà per Repubbliche e corti del Bel Paese, sarà ispiratore ed amico del giovane Mozart, frequenterà molte donne che lo aiuteranno a fare carriera, ma ne amerà davvero soltanto una, un amore impossibile. L’artista è destinato a bruciarsi, ma la sua musica, anche se a lungo dimenticata, resta e continua a risuonare
Proprio come in un Grand Tour dell’epoca, la troupe ha girato per il Veneto, tra il Castello di Thiene a Vicenza, Villa Chiminelli a Castelfranco Veneto (TV), Villa da Schio a Castelgomberto (VI), Villa Ghellini dell’Olmo a Villaverla (VI) e per i canali di Venezia, dove è stata utilizzata una gondola ricostruita a partire da quelle raffigurate nei quadri del Canaletto.
Della Sicilia si riconoscono invece lo storico salone di Palazzo Alliata di Pietratagliata, la monumentale Villa Wirz e l’incontaminato paesaggio dei monti delle Madonie, tutte nel palermitano.
La Liguria è rappresentata dalle location di Palazzo Negrone a Genova, Villa Gavotti ad Albisola Superiore (SV) e Palazzo Clavarino.
Molte delle scene musicali si sono svolte all’interno del Teatro Sociale di Como, dove hanno operato 150 persone, tra troupe, attori, cantanti e musicisti.
Il Boemo, del regista ceco Petr Vaclav, è una coproduzione Italia, Repubblica Ceca e Slovacchia, quasi interamente ambientata e girata in Italia. Attraversando le bellezze architettoniche e paesaggistiche di quattro regioni italiane, Veneto, Sicilia, Liguria e Lombardia, il film ricostruisce le avventure di Josef Myslivecek (Vojtech Dyk), noto in Italia come 'il Boemo', uno dei compositori più ricercati del Settecento, conteso da corti e teatri del tempo, e giunto a Venezia da Praga per seguire la sua ambizione.
Vaclav ne racconta la scalata verso il successo e dipinge con dovizia di particolari un vibrante affresco della società aristocratica della seconda metà del Settecento, un mondo in trasformazione che prelude all'imminente era "romantica". Josef scriverà per le grandi voci del suo tempo, viaggerà per Repubbliche e corti del Bel Paese, sarà ispiratore ed amico del giovane Mozart, frequenterà molte donne che lo aiuteranno a fare carriera, ma ne amerà davvero soltanto una, un amore impossibile. L’artista è destinato a bruciarsi, ma la sua musica, anche se a lungo dimenticata, resta e continua a risuonare
Proprio come in un Grand Tour dell’epoca, la troupe ha girato per il Veneto, tra il Castello di Thiene a Vicenza, Villa Chiminelli a Castelfranco Veneto (TV), Villa da Schio a Castelgomberto (VI), Villa Ghellini dell’Olmo a Villaverla (VI) e per i canali di Venezia, dove è stata utilizzata una gondola ricostruita a partire da quelle raffigurate nei quadri del Canaletto.
Della Sicilia si riconoscono invece lo storico salone di Palazzo Alliata di Pietratagliata, la monumentale Villa Wirz e l’incontaminato paesaggio dei monti delle Madonie, tutte nel palermitano.
La Liguria è rappresentata dalle location di Palazzo Negrone a Genova, Villa Gavotti ad Albisola Superiore (SV) e Palazzo Clavarino.
Molte delle scene musicali si sono svolte all’interno del Teatro Sociale di Como, dove hanno operato 150 persone, tra troupe, attori, cantanti e musicisti.
Venezia, 1764. Josef è un giovane musicista giunto in Italia da Praga con l’ambizione di diventare compositore d’opera. Conduce una vita precaria mentre cerca di introdursi nei circoli musicali più ricercati del tempo. A una festa in maschera incontra un’aristocratica libertina che lo introdurrà ai piaceri lussuriosi e mondani nei raffinati ambienti culturali veneziani. Il suo talento non passa inosservato e grazie al sostegno delle nuove influenti amicizie, Josef ottiene una straordinaria commissione: scrivere un’opera per il Teatro San Carlo, interpretata dai più grandi cantanti del tempo. Sarà un clamoroso successo e in pochi anni diventerà uno dei compositori più prolifici e ricercati dell’epoca.