Per realizzare Spaccaossa, Vincenzo Pirrotta si è ispirato a una notizia di cronaca ambientata nel “ventre molle di Palermo”, la sua città. Cosceneggiato dallo stesso Pirrotta con Ignazio Rosato e il duo Salvo Ficarra e Valentino Picone, il film si avvale della fotografia di Daniele Ciprì.
Tutto parte in un magazzino sgarrupato di periferia, dove una banda di criminali usa frantumare braccia e gambe a persone consenzienti, allo scopo di simulare finti incidenti stradali e riscuotere gli indennizzi delle assicurazioni. Attorno a questo ambiente, grigio, buio e sporco, un’umanità di disperati – disoccupati, indebitati con gli strozzini, ludopatici o semplicemente padri desiderosi di festeggiare con sfarzo la prima Comunione della figlia – è disposta, per motivi futili, a farsi spaccare le ossa per racimolare qualche soldo e sopravvivere qualche giorno in più.
La disperazione di questi personaggi trasuda dal degrado degli ambienti in cui vivono e si muovono. Per ricostruirli il regista ha scelto i quartieri periferici di Falsomiele, Borgo Nuovo, e Danisinni, rione popolare ai margini del centro storico di Palermo, il greto del fiume Oreto e il comune di Torretta.
È tra queste vie di una città irriconoscibile che vengono reclutati i disperati come Luisa, figura in bilico tra la perdizione e la rinascita, dipendente da crack, che vive ai margini della società. Neanche Vincenzo, con cui credeva di potersi sentire finalmente al sicuro, riesce ad essere per lei l’ancora di salvezza, finendo essa stessa vittima degli “spaccaossa”.
Palermo torna se stessa solo sul finale, quando una ripresa panoramica a volo d’uccello si alza dal porto e sorvola dall’altro un unico nucleo abitativo, senza differenze tra i quartieri, tra il centro e le periferie. In lontananza, il monte Pellegrino sembra proteggere la città, quasi a rivendicarne la millenaria bellezza.
Per realizzare Spaccaossa, Vincenzo Pirrotta si è ispirato a una notizia di cronaca ambientata nel “ventre molle di Palermo”, la sua città. Cosceneggiato dallo stesso Pirrotta con Ignazio Rosato e il duo Salvo Ficarra e Valentino Picone, il film si avvale della fotografia di Daniele Ciprì.
Tutto parte in un magazzino sgarrupato di periferia, dove una banda di criminali usa frantumare braccia e gambe a persone consenzienti, allo scopo di simulare finti incidenti stradali e riscuotere gli indennizzi delle assicurazioni. Attorno a questo ambiente, grigio, buio e sporco, un’umanità di disperati – disoccupati, indebitati con gli strozzini, ludopatici o semplicemente padri desiderosi di festeggiare con sfarzo la prima Comunione della figlia – è disposta, per motivi futili, a farsi spaccare le ossa per racimolare qualche soldo e sopravvivere qualche giorno in più.
La disperazione di questi personaggi trasuda dal degrado degli ambienti in cui vivono e si muovono. Per ricostruirli il regista ha scelto i quartieri periferici di Falsomiele, Borgo Nuovo, e Danisinni, rione popolare ai margini del centro storico di Palermo, il greto del fiume Oreto e il comune di Torretta.
È tra queste vie di una città irriconoscibile che vengono reclutati i disperati come Luisa, figura in bilico tra la perdizione e la rinascita, dipendente da crack, che vive ai margini della società. Neanche Vincenzo, con cui credeva di potersi sentire finalmente al sicuro, riesce ad essere per lei l’ancora di salvezza, finendo essa stessa vittima degli “spaccaossa”.
Palermo torna se stessa solo sul finale, quando una ripresa panoramica a volo d’uccello si alza dal porto e sorvola dall’altro un unico nucleo abitativo, senza differenze tra i quartieri, tra il centro e le periferie. In lontananza, il monte Pellegrino sembra proteggere la città, quasi a rivendicarne la millenaria bellezza.
Tramp Limited, Rai Cinema
Dopo aver mutilato gli arti a vittime consenzienti, un’improvvisata organizzazione criminale simula finti incidenti per riscuotere lauti indennizzi assicurativi. Vincenzo le recluta tra i miserabili che abitano le vie della città, le stesse in cui la giovane ed esile Luisa è solita rifornirsi di crack. Trovatosi ai margini della banda per una serie di errori e a corto di soldi, Vincenzo intravede in Luisa la sua unica possibilità e la convince a farsi spaccare le ossa.