"Se sai dove guardare, Firenze è il Paradiso"
Dan Brown, Inferno
Il film Inferno, tratto dai romanzi di Dan Brown che vede come protagonista il professor Robert Langdon, si apre con un’ampia panoramica su Firenze, dalla quale si possono scorgere distintamente la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto e la torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio.
Si inizia con un inseguimento nel centro storico, che si conclude in cima al campanile trecentesco a pianta esagonale di Santa Maria Assunta nella Badia Fiorentina. In questo punto celebre del profilo della città, tra le torri di Palazzo Vecchio e il Bergello, un misterioso uomo si rifiuta di fornire un’informazione ai suoi inseguitori e preferisce buttarsi da un’altezza di 70 metri. Un luogo simbolico della trama che si sviluppa nel segno di Dante, poiché il Sommo Poeta scrisse di essere nato all’ombra della Badia Fiorentina, ed è qui che incontra per la prima volta la sua musa Beatrice.
Poco dopo compare il Professor Langdon in un letto d’ospedale, non ricorda nulla di quando avvenuto nelle ultime 48 ore e si accorge, guardando dalla finestra, di trovarsi a Firenze. Ben presto è costretto a scappare, aiutato dalla Dottoressa Sienna Brook.
Una riproduzione dell’Inferno di Dante di Botticelli, contenente la prima parte dell’enigma, porta i due protagonisti a Palazzo Vecchio, ma per raggiungerlo dovranno seminare una sfilza di nemici. Da Porta Romana, antico accesso in pietra della città, scavalcano le mura accanto all’Istituto d’Arte ed entrano nel Giardino di Boboli, meraviglioso esempio di giardino all’italiana costruito tra il XVI e il XIX secolo, abitato da statue di divinità romane. Dal giardino, attraverso un passaggio segreto, accedono al Corridoio Vasariano, un passaggio sopraelevato che collega Palazzo Pitti con Palazzo Vecchio attraverso la Galleria degli Uffizi e sopra Ponte Vecchio.
Il corridoio li porta nel Salone de’ Cinquecento, a Palazzo Vecchio, costruito alla fine del XV secolo per le riunioni del Consiglio della Repubblica Fiorentina. La soluzione dell’enigma è dipinta all’interno della Battaglia di Marciano della Chiana, un famoso affresco del Vasari.
Un’importante indizio per la soluzione dell’enigma è nascosto nella maschera mortuaria di Dante a Palazzo Vecchio: la scena in cui Langdon e Sienna ne scoprono la scomparsa e scorrono i filmati delle telecamere è girata presso il Museo Etnografico di Budapest.
I due fuggiranno dal palazzo attraverso un passaggio segreto dall’interno della Sala delle Carte Geografiche dalla quale raggiungeranno il soffitto sopra il Salone de’ Cinquecento e da là si dirigeranno presso il Battistero ottagonale in piazza Dumo il "mio bel San Giovanni" (Dante, Inferno XIX, 17). Il Battistero, il cui interno è decorato a mosaici, ha tre porte in bronzo: la terza porta, opera di Lorenzo Ghiberti, è conosciuta come “Porta del Paradiso” ed è fondamentale nel dispiegarsi della trama, poiché fornisce un indizio per la risoluzione del mistero.
Indizio che ci porta, assieme ai protagonisti, a Venezia, in una Piazza San Marco affollata di turisti. La Basilica di San Marco e il leone alato che ne domina la facciata sono il simbolo della città lagunare. La cripta di San Marco, location cruciale della trama, è stata ricostruita in Ungheria. Anche qui i protagonisti sono costretti a fuggire, attraverso i sotterranei di Palazzo Ducale (in realtà sbucando da una tenda nera appoggiata ai muri del palazzo).
La terza tappa è Istanbul, presso la maestosa Hagia Sophia, i cui interni sono stati in parte ricostruiti a Budapest. Anche per ricreare il cosiddetto “Palazzo Sommerso” con la Cisterna romana si è preferito girare ai Korda Studios di Etyek, vicino Budapest. Sempre qui, il Museo Nazionale d’Ungheria è stato utilizzato come location per i flashback all’Università di Harvard.
"Se sai dove guardare, Firenze è il Paradiso"
Dan Brown, Inferno
Il film Inferno, tratto dai romanzi di Dan Brown che vede come protagonista il professor Robert Langdon, si apre con un’ampia panoramica su Firenze, dalla quale si possono scorgere distintamente la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto e la torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio.
Si inizia con un inseguimento nel centro storico, che si conclude in cima al campanile trecentesco a pianta esagonale di Santa Maria Assunta nella Badia Fiorentina. In questo punto celebre del profilo della città, tra le torri di Palazzo Vecchio e il Bergello, un misterioso uomo si rifiuta di fornire un’informazione ai suoi inseguitori e preferisce buttarsi da un’altezza di 70 metri. Un luogo simbolico della trama che si sviluppa nel segno di Dante, poiché il Sommo Poeta scrisse di essere nato all’ombra della Badia Fiorentina, ed è qui che incontra per la prima volta la sua musa Beatrice.
Poco dopo compare il Professor Langdon in un letto d’ospedale, non ricorda nulla di quando avvenuto nelle ultime 48 ore e si accorge, guardando dalla finestra, di trovarsi a Firenze. Ben presto è costretto a scappare, aiutato dalla Dottoressa Sienna Brook.
Una riproduzione dell’Inferno di Dante di Botticelli, contenente la prima parte dell’enigma, porta i due protagonisti a Palazzo Vecchio, ma per raggiungerlo dovranno seminare una sfilza di nemici. Da Porta Romana, antico accesso in pietra della città, scavalcano le mura accanto all’Istituto d’Arte ed entrano nel Giardino di Boboli, meraviglioso esempio di giardino all’italiana costruito tra il XVI e il XIX secolo, abitato da statue di divinità romane. Dal giardino, attraverso un passaggio segreto, accedono al Corridoio Vasariano, un passaggio sopraelevato che collega Palazzo Pitti con Palazzo Vecchio attraverso la Galleria degli Uffizi e sopra Ponte Vecchio.
Il corridoio li porta nel Salone de’ Cinquecento, a Palazzo Vecchio, costruito alla fine del XV secolo per le riunioni del Consiglio della Repubblica Fiorentina. La soluzione dell’enigma è dipinta all’interno della Battaglia di Marciano della Chiana, un famoso affresco del Vasari.
Un’importante indizio per la soluzione dell’enigma è nascosto nella maschera mortuaria di Dante a Palazzo Vecchio: la scena in cui Langdon e Sienna ne scoprono la scomparsa e scorrono i filmati delle telecamere è girata presso il Museo Etnografico di Budapest.
I due fuggiranno dal palazzo attraverso un passaggio segreto dall’interno della Sala delle Carte Geografiche dalla quale raggiungeranno il soffitto sopra il Salone de’ Cinquecento e da là si dirigeranno presso il Battistero ottagonale in piazza Dumo il "mio bel San Giovanni" (Dante, Inferno XIX, 17). Il Battistero, il cui interno è decorato a mosaici, ha tre porte in bronzo: la terza porta, opera di Lorenzo Ghiberti, è conosciuta come “Porta del Paradiso” ed è fondamentale nel dispiegarsi della trama, poiché fornisce un indizio per la risoluzione del mistero.
Indizio che ci porta, assieme ai protagonisti, a Venezia, in una Piazza San Marco affollata di turisti. La Basilica di San Marco e il leone alato che ne domina la facciata sono il simbolo della città lagunare. La cripta di San Marco, location cruciale della trama, è stata ricostruita in Ungheria. Anche qui i protagonisti sono costretti a fuggire, attraverso i sotterranei di Palazzo Ducale (in realtà sbucando da una tenda nera appoggiata ai muri del palazzo).
La terza tappa è Istanbul, presso la maestosa Hagia Sophia, i cui interni sono stati in parte ricostruiti a Budapest. Anche per ricreare il cosiddetto “Palazzo Sommerso” con la Cisterna romana si è preferito girare ai Korda Studios di Etyek, vicino Budapest. Sempre qui, il Museo Nazionale d’Ungheria è stato utilizzato come location per i flashback all’Università di Harvard.
Columbia, Imagine Entertainment
Tratto dall’omonimo romanzo di Dan Brown. L’esperto di simbologia Robert Langdon dovrà impedire l'attuazione del folle progetto dello scienziato Bertrand Zobrist che ha deciso di salvare l'umanità dal sovraffollamento e conseguente dissoluzione diffondendo un virus letale.