Il film è stato girato per buona parte in val d’Orcia, nel sud della Toscana. In particolare, il Monastero di Sant’Anna in Camprena è il casolare semidistrutto in cui Hana (Juliette Binoche) si prende cura del suo misterioso paziente inglese, il conte László Almásy (Ralph Fiennes). L’edificio si trova nei pressi di Pienza (SI), il cui cuore – piazza Pio II con il duomo dedicato a Santa Maria Assunta e Palazzo Borgia addobbato col tricolore – è protagonista di una scena in cui, sul finale del film, si festeggia la fine della guerra. Altri fotogrammi iniziali, come quello in cui una giovane infermiera si accosta con la jeep per chiedere soldi ad Hana prima di saltare in aria a causa di una mina, mostrano le strade alle porte della piccola frazione di Cosona.
La chiesa dove il tenente Kip Singh (Naveen Andrews) conduce Hana di notte è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, in piazza Grande a Montepulciano. I volti, corpi, angeli che la luce di una torcia rivela alla donna mentre volteggia felice appesa ad una fune sono tuttavia i 12 affreschi che Piero della Francesca dipinse alla metà del XV secolo nella Cappella Bacci della Basilica di San Francesco ad Arezzo.
Il tenente Kip Singh sta disinnescando una bomba quando giungono dei carrarmati alleati con la notizia che i tedeschi si sono arresi: la zona è quella di Ripafratta frazione di San Giuliano Terme (PI) Nel film sono visibili la rocca e il ponte sul Serchio.
Se le scene del deserto che vengono rivelate dai continui flashback del paziente inglese sono girate prevalentemente in Tunisia, l’ospedale militare in Africa dove l’uomo viene ricoverato dopo la caduta con l’aereo è l’ex Colonia Principi di Piemonte, a Calambrone, frazione di Pisa. Lo Shepheards Hotel del Cairo dove alloggia Katherine Clifton (Kristin Scott Thomas), la donna con cui László ha avuto una travolgente storia d'amore, è l'Hotel des Bains e si trova al Lido di Venezia. In una breve scena, infine, il porto vecchio di Trieste viene utilizzato per rappresentare il porto di Tobruk, in Nordafrica, conquistato dai tedeschi nel 1942.
Il film è stato girato per buona parte in val d’Orcia, nel sud della Toscana. In particolare, il Monastero di Sant’Anna in Camprena è il casolare semidistrutto in cui Hana (Juliette Binoche) si prende cura del suo misterioso paziente inglese, il conte László Almásy (Ralph Fiennes). L’edificio si trova nei pressi di Pienza (SI), il cui cuore – piazza Pio II con il duomo dedicato a Santa Maria Assunta e Palazzo Borgia addobbato col tricolore – è protagonista di una scena in cui, sul finale del film, si festeggia la fine della guerra. Altri fotogrammi iniziali, come quello in cui una giovane infermiera si accosta con la jeep per chiedere soldi ad Hana prima di saltare in aria a causa di una mina, mostrano le strade alle porte della piccola frazione di Cosona.
La chiesa dove il tenente Kip Singh (Naveen Andrews) conduce Hana di notte è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, in piazza Grande a Montepulciano. I volti, corpi, angeli che la luce di una torcia rivela alla donna mentre volteggia felice appesa ad una fune sono tuttavia i 12 affreschi che Piero della Francesca dipinse alla metà del XV secolo nella Cappella Bacci della Basilica di San Francesco ad Arezzo.
Il tenente Kip Singh sta disinnescando una bomba quando giungono dei carrarmati alleati con la notizia che i tedeschi si sono arresi: la zona è quella di Ripafratta frazione di San Giuliano Terme (PI) Nel film sono visibili la rocca e il ponte sul Serchio.
Se le scene del deserto che vengono rivelate dai continui flashback del paziente inglese sono girate prevalentemente in Tunisia, l’ospedale militare in Africa dove l’uomo viene ricoverato dopo la caduta con l’aereo è l’ex Colonia Principi di Piemonte, a Calambrone, frazione di Pisa. Lo Shepheards Hotel del Cairo dove alloggia Katherine Clifton (Kristin Scott Thomas), la donna con cui László ha avuto una travolgente storia d'amore, è l'Hotel des Bains e si trova al Lido di Venezia. In una breve scena, infine, il porto vecchio di Trieste viene utilizzato per rappresentare il porto di Tobruk, in Nordafrica, conquistato dai tedeschi nel 1942.
Tiger Moth Productons
Premio Oscar 1997: Miglior film a Saul Zaentz – Migliore regia a Anthony Minghella – Miglior attrice non protagonista a Juliette Binoche – Migliore fotografia a John Seale – Migliore scenografia a Stuart Craig e Stephenie McMillan – Migliori costumi a Ann Roth – Miglior montaggio a Walter Murch – Miglior sonoro a Walter Murch, Mark Berger, David Parker e Christopher Newman – Miglior colonna sonora a Gabriel Yared
In un casolare in Toscana, durante la seconda guerra mondiale, un’infermiera canadese si prende cura di un paziente misterioso rimasto gravemente sfigurato dopo un incidente aereo nel deserto africano. L’uomo nasconde un tragico segreto.