Un gangster innamorato, uno scrittore controverso, una principessa libera, una signora e il suo ritratto. E, ancora, un esperto di simbologia, uno 007, un cannibale, un casanova, anzi, il Casanova. Molti di loro in fuga, sulle tracce del cattivo, alla ricerca di se stessi, di un amore. Italia, meta del viaggio iconico, cult, promesso dalla letteratura, magnificato dall’arte. E ciascuno di questi straordinari viaggiatori dell’avventura, o del cuore, con i volti delle star più amate del cinema mondiale. L’Italia, insomma, vista dal firmamento.
Stampa itinerarioLe brume che svaporano per calli labirintiche, l’affacciarsi dai ponti a scala, l’approdare e il ripartire, l’innamorarsi e perdersi lambendo vie d’acqua luccicanti e malinconiche. Quel che Venezia incide nel passaggio, seppur breve, è plasmatura perenne, d’occhi e memoria. Non siamo negli States, ma Sergio Leone ricostruisce un lussuoso albergo di Long Island per C’era una volta in America prendendosi il fronte inconfondibile, vista Lido, dell’Hotel Excelsior. È qui che Noodle (Robert De Niro) ritrova la sua Deborah (Elizabeth McGovern), sui versi del Cantico dei Cantici: «il tuo respiro ha il profumo delicato delle mele». Per poi perderla di lì a pochissimo. Trova invece tra le calli, inscenando una corsa affannata all’alba, colei (Julia Roberts) che, al momento, gli appare come balsamo per la sua inquietudine da «scrittore controverso». Woody Allen, grande cantore di città, arriva a Venezia con Tutti dicono I Love You. È partito da New York, ma in Italia ci arriva in vacanza: stanza affacciata sul Canal Grande, Tintoretto da rimirare nella Scuola Grande di San Rocco e bacio da posare, finalmente, in Fondamenta Barbaro. In questo romantico scorrere ammettiamo, solo per un momento, il passaggio rapido di Indiana Jones, impegnato nella sua Ultima Crociata spielberghiana. L’archeologo Harrison Ford, approda a Venezia dalla parte della Chiesa di San Barnaba e, potere del cinema, di qui si diparte una biblioteca che evolve in catacombe. Incrociamo anche il braccato, inquieto Shylock di Al Pacino nello scespiriano Mercante di Venezia. Con lui si scopre, e visita, l'ex monastero benedettino di San Giorgio Maggiore (sull’omonima isola, di fronte a piazza San Marco). Avventure, infine, va cercando il Giacomo Casanova interpretato da Heath Ledger, star giovane per sempre. Negli abiti impudichi e beffardi di Casanova la star australiana si muove in una città settecentesca altera, magnificente nella sua piazza più bella, con il Palazzo Ducale (dove passeggia col doge) e la dorata Basilica che si prepara allo sfarzo del Carnevale più famoso d’Europa. Da sorvolare in mongolfiera.
Helena Bonham Carter e Maggie Smith protestano per avere la loro Camera con vista sull’Arno, e ci riescono. Il film di James Ivory semina per sempre la nostalgia di Firenze d’inizio Novecento, il desiderio di cercare la propria stanza panoramica e, con essa, la rivelazione di un amore che suoni con l’aria pucciniana O mio babbino caro. La protagonista, la giovane Lucy, si muove da turista curiosa per Piazza della Signoria, Piazza Santacroce, sul Lungarno. Meno fortunata di lei è la Isabel di Nicole Kidman in Ritratto di signora di Jane Campion: la corteggia Gilbert (John Malkovich), girando intorno a lei e alla chiesa di Santa Maria del Fiore, in piazza del Duomo. La sciagura matrimoniale che l’attende è grande almeno quanto il cupolone del Brunelleschi che li sovrasta. E se a Firenze arriva il dottor Hannibal Lecter, l’immenso Anthony Hopkins (il film è Hannibal), può capitare che uno sventurato inseguitore finisca penzolante dai finestroni di Palazzo Vecchio. Ma se si vuol visitare puntigliosamente la città accompagnati da una star, allora bisogna mettersi al braccio del professor Robert Langdon (Tom Hanks), creato dalla penna di Dan Brown e portato, ancora, al cinema da Ron Howard con Inferno. Firenze nella sua diffusa magnificenza (già dalla scena iniziale con sorvolo dei luoghi simbolo), misteriosa, inestricabile, dantesca e vasariana.
Una cartolina come poche, riprodotte all’infinito dalla rotativa dell’immaginario: Audrey Hepburn e Gregory Peck in vespa che scorrazzano per Colosseo, Piazza Venezia, che tentano il gioco delle bugie davanti alla Bocca della verità e finiscono la loro giornata su un barcone sotto Castel Sant’Angelo. Quel che si è consumato prima è tutta Roma, da Piazza San Pietro a Via dei Fori Imperiali, dalla Fontana di Trevi a Piazza di Spagna, dal Colosseo al Pantheon; tutta ai piedi della principessa Anna “catturata” dal giornalista americano. Le vacanze sono appena cominciate, e anche negli stessi luoghi, per Woody Allen, Judy Davis, Ellen Page, Alec Baldwin, Penélope Cruz, Jesse Eisenberg. A loro la capitale generosamente offre un ritratto di se stessa pienamente alleniano, nelle aspirazioni anche felliniano. Il film è To Rome with Love, ma è Mangia prega ama che fa assaporare la città attraverso il desiderio di ritrovarsi della scrittrice Elizabeth, una Julia Roberts enogastronomicamente spirituale. E ora, ingraniamo la marcia, per esplorarla attraverso due ricognizioni quantomeno appariscenti: una in compagnia di Ben Stiller e Owen Wilson che la glitterano tutta (Colosseo Quadrato e Terme di Caracalla compresi) in Zoolander 2, e l’altra con Daniel Craig agente 007 Spectre, che la percorre a bordo della sua Aston Martin a 160 chilometri orari, paracadutandosi poi sul Lungotevere. Neanche un graffio.