Le rovine dell’antica città romana di Falerii Novi si estendono su un declivio situato a metà strada tra l’abitato di Fabrica di Roma e Civita Castellana (5,5 km da entrambi i centri). Si trovano tra l’antica via Amerina e il rio Purgatorio, affluente del fiume Treia a circa 60 km da Roma. Nel terzo secolo a.C. prese il posto della falisca Falerii Veteres (oggi conosciuta come Civita Castellana). Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce le strade interne che delimitano le insulae, le aree residenziali, il foro e il teatro.
Falerii Novi aveva un perimetro di oltre 2 km e 9 porte, in cui si dice si innalzassero fino a 50 torri. Di grande rilevanza sono la porta Giove e la porta Bove, che appartengono alle prime testimonianze di utilizzo dell’arco in Etruria. Il monumento di maggiore evidenza è la grande chiesa romanica di Santa Maria di Falleri, di cui si notano soprattutto il portale e le cinque absidi. Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma conserva molti reperti ritrovati nei diversi scavi attuati a Falerii Novi e nei dintorni, dove sono state scoperte molte necropoli. Questi antichi cimiteri erano scavati nel tufo, una roccia tipica del territorio della Tuscia che, dopo una serie di ritrovamenti, è stata definita la regione delle necropoli rupestri.
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