L'Acquedotto di Nepi è un'opera di ingegneria idraulica realizzata in due differenti momenti storici. Iniziato nella seconda metà del XVI secolo, dal 1559-1563, vi pose mano, senza successo, anche il celebre architetto Vignola e venne completato tra il 1702 ed il 1727. Lungo circa tre miglia, copre la distanza tra la sorgente, nota come "La Botte", in località Varano, e le mura della città.
Per gran parte della sua lunghezza, le condutture sono interrate, mentre nella località che, in virtù della loro presenza, è stata ribattezzata “Gli archi”, sorgono 36 fornici d’ispirazione classica (285m per un'altezza di circa 20m) finalizzati a superare un vallone, scavato dal torrente Falisco a ridosso del bastione delle fortificazioni di Antonio Sangallo il Vecchio.
Tra le più celebri sequenze cinematografiche girate con l’acquedotto di sfondo, va ricordata quella iniziale de L’Armata Brancaleone (Monicelli, 1966) che, seppur ambientato nel Medioevo, utilizza la struttura settecentesca come una perfetta scenografia.
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