Vitorchiano (VT), interamente circondato da mura merlate, svetta su una rupe tufacea, a strapiombo su alcune grandi rocce coniche che presidiano i fossi circostanti. Tra boschi di querce, faggi, olmi e castagni, immerso in uno splendido paesaggio naturale, questo piccolo borgo medievale sorse in seguito all'incremento commerciale della lavorazione del peperino, roccia magmatica di colore grigio frequente in quest’area, caratteristica delle costruzioni medievali e rinascimentali.
Il centro storico è composto da piazzette deliziose, vicoli angusti, curiosi palazzi caratterizzati da scale esterne, balconi e archi. Il Palazzo Comunale conserva importanti documenti d'archivio, la Casa del Podestà e le Chiese di Sant'Amanzio e di Santa Maria Assunta custodiscono rilevanti opere d'arte.
Vitorchiano usufruiva di un rapporto privilegiato con Roma fin dal XIII secolo, da quando il borgo fu liberato dall'assedio delle milizie viterbesi e divenne feudo della Capitale. In seguito la popolazione di Vitorchiano fece atto di solenne sottomissione a Roma e l'Urbe le riconobbe anche il diritto di fregiarsi della Lupa come simbolo della Città e di fornire gli uomini per la Guardia Capitolina. Nel XVI secolo, il borgo ospitò anche una piccola colonia ebraica.
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