Il Parco archeologico e botanico de Su Motti si raggiunge dal centro storico di Orroli passando per la strada panoramica che sovrasta l’abitato e dà accesso a due ‘sentieri della memoria’: quello di sinistra conduce all’area delle Domus de Janas, quello di destra porta all’altopiano Taccu Idda.
L’area è abitata dall’uomo fin dal Neolitico (3800 a.C.) ed è costellata da enormi massi di basalto eruttati dal vicino Monte Pitziogu, vulcano spentosi in epoca quaternaria. Nel parco è presente qualche nuraghe monotorre e una necropoli ipogeica di circa 15 Domus de Janas, tombe prenuragiche scavate nelle pareti rocciose de Sa Carona Arrubia e in grandi massi di basalto.
Attorno alle grandi pietre la memoria popolare ha elaborato e tramandato oralmente leggende come quella del gigante malvagio Impolla, simbolo locale. La chiusura dei terreni con i tipici muretti a secco di pietre basaltiche che ha generato is tancas, (appezzamenti di terra chiusi) fu legittimata nel 1823 e provocò conflitti di classe fra contadini e pastori: da sempre, infatti il bestiame aveva pascolato nei terreni aperti.
Nelle vicinanze si trova la Grotta Sa Ucca Manna (la bocca grande), dove sono convogliate le acque di sorgenti e torrenti vicini. La voragine è ricca di concrezioni e stalattiti lunghe e intatte.
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