Tratalias, nel basso Sulcis, sorse di fronte al Golfo di Palmas intorno all’anno 1000, visse il massimo splendore da sede episcopale in età pisana e spagnola e mantenne un ruolo di primo piano sino al XIX secolo. Il borgo originario fu abbandonato negli anni Ottanta del XX secolo, dopo la realizzazione del lago artificiale di monte Pranu, le cui acque, infiltrandosi, resero inagibili le case. Il nuovo paese sorse a poche centinaia di metri.
Il borgo ‘fantasma’, composto di poche case in pietra restaurate, un tempo era chiuso da tre archi ‘barocchi’ (due oggi integri), forse accessi alla cittadella. Al centro, l’ex Cattedrale di Santa Maria di Monserrato, costruita fra il 1212 e il 1282, è un gioiello d’arte romanica con forme architettoniche uniche nell’isola. Alle sue spalle ci sono laboratori artigiani. Nella piazza della chiesa spicca la casa spagnola, il cui primo impianto, restaurato nel XVII secolo, risalirebbe al XII-XIII secolo. Al nucleo originario si sono aggiunti ambienti che ospitano il museo del territorio trataliese.
All’interno dell’oasi naturalistica del Parco di monte Pranu i cui itinerari sono strade usate un tempo dai pastori e ferrovie dismesse, c’è un’alta concentrazione di siti archeologici: 11 nuraghi, 4 villaggi e 2 tombe di Giganti, su un totale di 40 insediamenti nuragici in un territorio abitato sin dal Neolitico (come testimonia il villaggio di Tracasi). Il complesso di nuraghe is Meurras, contornato da villaggio e tomba di Giganti, è il principale. Insieme al vicino e imponente Carroccia, anch’esso con annessa tomba di Giganti, erano posti a controllo del territorio. In cima a un colle c’è il complesso di Sirimagus. I nuraghi meglio conservati sono il monotorre Cuccu e il Tratalias, complesso composto da torre centrale e tre perimetrali unite da cortine murarie.
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Film girati in questa location:
La fine è nota (Cristina Comencini, 1993)