La serie in sei episodi L'arte della Gioia, diretta da Valeria Golino è tratta dallo scandaloso romanzo postumo di Goliarda Sapienza, racconta la storia di una ragazzina della Sicilia di inizio Novecento che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore.
Scritta dalla stessa Golino con Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo, L’arte della gioia segue infatti la vita di Modesta, nata in Sicilia il primo gennaio del 1900 da una famiglia povera, in una terra ancora più povera. Fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento e, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora. Il suo cammino la conduce poi alla villa della principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile ottenendo sempre più potere nel palazzo. Questo suo incessante movimento di emancipazione si accompagna a un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a varcare il confine tra lecito e illecito, conquistando giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia.
I protagonisti sono Tecla Insolia nei panni della spregiudicata Modesta; Jasmine Trinca in quelli di Madre Leonora; Guido Caprino nel ruolo di Carmine, l'uomo che gestisce le terre dei Brandiforti; Alma Noce, interprete di Beatrice, la più giovane erede della famiglia Brandiforti, guidata dalla principessa Gaia (Valeria Bruni Tedeschi); Giovanni Bagnasco è Ippolito, figlio di Gaia e unico erede dei Brandiforti; Giuseppe Spata veste i panni di Rocco, il loro autista.
Le riprese de L’arte della gioia si sono svolte in Sicilia e nei dintorni di Roma. Alcuni locali interni e esterni del convento dove Modesta trascorre l’infanzia quando resta orfana sono quelli del Castello Orsini Odescalchi a Bracciano (Roma), mentre altri scorci (gli esterni della cappella, il cortile con la fontana che sovrasta una scalinata di forma esagonale) appartengono all’Abbazia di Santa Maria del Bosco a Contessa Entellina (PA), oggi una struttura ricettiva. Altre ripese hanno coinvolto Cefalù e l’Etna, la “montagna” che trema, l’oasi del Simeto, un'area naturale protetta situata nel comune di Catania.
Dopo aver lasciato il convento, Modesta si trasferisce nella residenza di campagna della principessa Brandiforti che si identifica con Villa Valguarnera a Bagheria (PA), anche se la ricchezza degli ambienti di Villa Brandiforti è stata ricreata anche a Villa Spedalotto e Villa Palagonia (Bagheria), Villa Trabia (Palermo) e Villa Parisi (Frascati).
Le proprietà della principessa, dove vivono i coloni e dove Modesta va in cerca di Carmela, una contadina che fa compagnia al principe Ippolito, sono state ricavate all’interno di una masseria in località Valle Fame del comune di Palazzolo Acreide (SR).
L’ultima parte del film mostra l’elegante (ed affollato) centro storico Catania, tra via Crociferi, piazza Asmundo, via San Benedetto, piazza Duomo e piazza Dante, fino alla facciata di Palazzo Biscari, residenza di città dei Brandiforti. Modesta, un po’ smarrita, vaga a piedi tra la folla, entra nella Chiesa di San Benedetto, dove resta estasiata dall’affresco del martirio di Sant’Agata di Giovanni Tuccari, per poi fermare l’attenzione sull’imponente organo. Uscendo dalla chiesa è la vista del mare a colpire il suo sguardo.
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La serie in sei episodi L'arte della Gioia, diretta da Valeria Golino è tratta dallo scandaloso romanzo postumo di Goliarda Sapienza, racconta la storia di una ragazzina della Sicilia di inizio Novecento che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore.
Scritta dalla stessa Golino con Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo, L’arte della gioia segue infatti la vita di Modesta, nata in Sicilia il primo gennaio del 1900 da una famiglia povera, in una terra ancora più povera. Fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento e, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora. Il suo cammino la conduce poi alla villa della principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile ottenendo sempre più potere nel palazzo. Questo suo incessante movimento di emancipazione si accompagna a un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a varcare il confine tra lecito e illecito, conquistando giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia.
I protagonisti sono Tecla Insolia nei panni della spregiudicata Modesta; Jasmine Trinca in quelli di Madre Leonora; Guido Caprino nel ruolo di Carmine, l'uomo che gestisce le terre dei Brandiforti; Alma Noce, interprete di Beatrice, la più giovane erede della famiglia Brandiforti, guidata dalla principessa Gaia (Valeria Bruni Tedeschi); Giovanni Bagnasco è Ippolito, figlio di Gaia e unico erede dei Brandiforti; Giuseppe Spata veste i panni di Rocco, il loro autista.
Le riprese de L’arte della gioia si sono svolte in Sicilia e nei dintorni di Roma. Alcuni locali interni e esterni del convento dove Modesta trascorre l’infanzia quando resta orfana sono quelli del Castello Orsini Odescalchi a Bracciano (Roma), mentre altri scorci (gli esterni della cappella, il cortile con la fontana che sovrasta una scalinata di forma esagonale) appartengono all’Abbazia di Santa Maria del Bosco a Contessa Entellina (PA), oggi una struttura ricettiva. Altre ripese hanno coinvolto Cefalù e l’Etna, la “montagna” che trema, l’oasi del Simeto, un'area naturale protetta situata nel comune di Catania.
Dopo aver lasciato il convento, Modesta si trasferisce nella residenza di campagna della principessa Brandiforti che si identifica con Villa Valguarnera a Bagheria (PA), anche se la ricchezza degli ambienti di Villa Brandiforti è stata ricreata anche a Villa Spedalotto e Villa Palagonia (Bagheria), Villa Trabia (Palermo) e Villa Parisi (Frascati).
Le proprietà della principessa, dove vivono i coloni e dove Modesta va in cerca di Carmela, una contadina che fa compagnia al principe Ippolito, sono state ricavate all’interno di una masseria in località Valle Fame del comune di Palazzolo Acreide (SR).
L’ultima parte del film mostra l’elegante (ed affollato) centro storico Catania, tra via Crociferi, piazza Asmundo, via San Benedetto, piazza Duomo e piazza Dante, fino alla facciata di Palazzo Biscari, residenza di città dei Brandiforti. Modesta, un po’ smarrita, vaga a piedi tra la folla, entra nella Chiesa di San Benedetto, dove resta estasiata dall’affresco del martirio di Sant’Agata di Giovanni Tuccari, per poi fermare l’attenzione sull’imponente organo. Uscendo dalla chiesa è la vista del mare a colpire il suo sguardo.
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L’arte della gioia racconta la drammatica e avventurosa vita di Modesta, nata in Sicilia il primo gennaio del 1900 da una famiglia povera, in una terra ancora più povera. Fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata.