Il premio Oscar Guillermo del Toro e il veterano dell'animazione Mark Gustafson portano sullo schermo in stop-motion l'iconica fiaba di Carlo Collodi, facendo propri i toni cupi e i temi esistenziali della storia originale.
Questa versione di Pinocchio trova la sua ambientazione nell’Italia degli inizi del XX secolo. Geppetto vive in un piccolo borgo arroccato, presumibilmente nel Nord Italia, durante l’ascesa al potere di Mussolini. La costruzione dei vicoli acciottolati, delle case in pietra e delle stradine di campagna sembra riproporre un tipico paese di montagna nostrano. Un lavoro notevole di ricerca e creazione ha portato anche alla costruzione della chiesa, decorata con affreschi e vetrate policrome e un crocifisso finemente scolpito posto sopra l’altare.
Passa poco tempo prima che sui muri degli edifici compaia la scritta fascista: “credere, obbedire, combattere”. In un mondo dove tutti sono chiamati ad obbedire, come dei burattini, del Toro sottolinea che invece un vero burattino, Pinocchio, è l’unico a disobbedire e a ribellarsi, cercando il proprio posto nel mondo.
Piuttosto che andare a scuola, Pinocchio, ammaliato dal conte Volpe, preferisce esibirsi nel suo luna park itinerante, allestito tra i resti di un anfiteatro romano poco fuori dal paese. Il tour del conte Volpe lo porterà in diverse città: Alessandria, Livorno, Viterbo, Avellino e infine Catania. È qui che Benito Mussolini assiste ad una esibizione sul lungomare e la sua figura viene istrionicamente derisa dal burattino.
Successivamente, a causa del suo spirito ribelle, Pinocchio viene rinchiuso in un campo di addestramento fascista, una grande fortezza a forma di M, la cui riproduzione è stata influenzata dalle fotografie dei veri campi di addestramento di Mussolini.
Il premio Oscar Guillermo del Toro e il veterano dell'animazione Mark Gustafson portano sullo schermo in stop-motion l'iconica fiaba di Carlo Collodi, facendo propri i toni cupi e i temi esistenziali della storia originale.
Questa versione di Pinocchio trova la sua ambientazione nell’Italia degli inizi del XX secolo. Geppetto vive in un piccolo borgo arroccato, presumibilmente nel Nord Italia, durante l’ascesa al potere di Mussolini. La costruzione dei vicoli acciottolati, delle case in pietra e delle stradine di campagna sembra riproporre un tipico paese di montagna nostrano. Un lavoro notevole di ricerca e creazione ha portato anche alla costruzione della chiesa, decorata con affreschi e vetrate policrome e un crocifisso finemente scolpito posto sopra l’altare.
Passa poco tempo prima che sui muri degli edifici compaia la scritta fascista: “credere, obbedire, combattere”. In un mondo dove tutti sono chiamati ad obbedire, come dei burattini, del Toro sottolinea che invece un vero burattino, Pinocchio, è l’unico a disobbedire e a ribellarsi, cercando il proprio posto nel mondo.
Piuttosto che andare a scuola, Pinocchio, ammaliato dal conte Volpe, preferisce esibirsi nel suo luna park itinerante, allestito tra i resti di un anfiteatro romano poco fuori dal paese. Il tour del conte Volpe lo porterà in diverse città: Alessandria, Livorno, Viterbo, Avellino e infine Catania. È qui che Benito Mussolini assiste ad una esibizione sul lungomare e la sua figura viene istrionicamente derisa dal burattino.
Successivamente, a causa del suo spirito ribelle, Pinocchio viene rinchiuso in un campo di addestramento fascista, una grande fortezza a forma di M, la cui riproduzione è stata influenzata dalle fotografie dei veri campi di addestramento di Mussolini.
Premio Oscar 2023: Miglior film di animazione
Il regista premio Oscar Guillermo del Toro e il premiato genio della stop-motion Mark Gustafson reinterpretano l'iconica storia di Carlo Collodi facendo intraprendere al leggendario burattino di legno una serie di avventure bizzarre e fantastiche che spaziano tra vari mondi e rivelano il potere vitale dell'amore.