Roberta (Sarah Felberbaum) e Leòn (Eduardo Noriega) si incrociano per caso in autobus a Malta. Lei è incinta, gli sviene tra le braccia e lui la soccorre. Quando il giorno dopo Leòn si presenta in ospedale per accertarsi delle condizioni di Roberta dopo il parto, i genitori e il fratello di lei appena arrivati dalla Puglia lo scambiano per il padre del bambino.
Lei, guida turistica a Malta, è rimasta incinta in seguito a una storia con un uomo che vorrebbe portarle via il figlio; lui, giornalista spagnolo precario, è stato appena sfrattato: trovandosi entrambi privi di prospettive, decidono di inscenare in Puglia un matrimonio finto per dividersi i soldi delle buste che parenti e amici regalano agli sposi.
Mentre la prima parte del film è girata e ambientata pressochè a Malta, nella seconda le riprese in Puglia si alternano a quelle maltesi. I genitori di Roberta sono originari di Martina Franca (TA): alcune scene ne mostrano piazza Maria Immacolata e l’adiacente Basilica di San Martino di Tours. Il castello del XVIII secolo in cui vivono è masseria Salamina, circondata dai terreni agricoli e uliveti di Pezze di Greco, frazione di Fasano, nel brindisino. La zia Giada, costumista d’opera che avrà un ruolo fondamentale nell’organizzazione del matrimonio, vive in un’altra dimora da sogno, villa D’aiala a Gioia del Colle, nell’entroterra barese. A poca distanza, ad Acquaviva delle Fonti, si trova l’ospedale “F. Miulli” dove sono state girate le scene del parto e degenza di Roberta alla Valletta.
Se le campagne punteggiate di uliveti delimitate dai tipici muretti a secco in cui muovono i protagonisti si trovano tra Fasano e Ostuni (rispettivamente contrada Pettolecchia e contrada Lamiola), la location del matrimonio è la Chiesa della Natività della Vergine Maria (Mtahleb, Malta).
Roberta (Sarah Felberbaum) e Leòn (Eduardo Noriega) si incrociano per caso in autobus a Malta. Lei è incinta, gli sviene tra le braccia e lui la soccorre. Quando il giorno dopo Leòn si presenta in ospedale per accertarsi delle condizioni di Roberta dopo il parto, i genitori e il fratello di lei appena arrivati dalla Puglia lo scambiano per il padre del bambino.
Lei, guida turistica a Malta, è rimasta incinta in seguito a una storia con un uomo che vorrebbe portarle via il figlio; lui, giornalista spagnolo precario, è stato appena sfrattato: trovandosi entrambi privi di prospettive, decidono di inscenare in Puglia un matrimonio finto per dividersi i soldi delle buste che parenti e amici regalano agli sposi.
Mentre la prima parte del film è girata e ambientata pressochè a Malta, nella seconda le riprese in Puglia si alternano a quelle maltesi. I genitori di Roberta sono originari di Martina Franca (TA): alcune scene ne mostrano piazza Maria Immacolata e l’adiacente Basilica di San Martino di Tours. Il castello del XVIII secolo in cui vivono è masseria Salamina, circondata dai terreni agricoli e uliveti di Pezze di Greco, frazione di Fasano, nel brindisino. La zia Giada, costumista d’opera che avrà un ruolo fondamentale nell’organizzazione del matrimonio, vive in un’altra dimora da sogno, villa D’aiala a Gioia del Colle, nell’entroterra barese. A poca distanza, ad Acquaviva delle Fonti, si trova l’ospedale “F. Miulli” dove sono state girate le scene del parto e degenza di Roberta alla Valletta.
Se le campagne punteggiate di uliveti delimitate dai tipici muretti a secco in cui muovono i protagonisti si trovano tra Fasano e Ostuni (rispettivamente contrada Pettolecchia e contrada Lamiola), la location del matrimonio è la Chiesa della Natività della Vergine Maria (Mtahleb, Malta).
Roberta e Leòn, quarantenni precari in cerca di riscatto, inscenano un matrimonio finto in Puglia per intascare i soldi delle buste che gli invitati regalano agli sposi. In una girandola di imprevisti non sarà facile per i protagonisti prendersi la rivincita che meritano.