“Tutto quello che so della vita l’ho imparato dal calcio”
Albert Camus
L’arbitro, con la sua fotografia in bianco e nero, racconta per immagini una Sardegna ancestrale, tra passioni, usanze e tradizioni. Qui si inseriscono i alcuni personaggi grotteschi, che vi si muovono come in un western, si sfidano al limite del tribale come fossero bande di pistoleri in campi da calcio/canyon. I monti sono quelli aspri della Barbagia, Seneghe, Milis, Bonarcado, ma anche Cagliari e Oristano, con un’incursione a Bari di cui si riconosce lo Stadio San Nicola.
“Tutto quello che so della vita l’ho imparato dal calcio”
Albert Camus
L’arbitro, con la sua fotografia in bianco e nero, racconta per immagini una Sardegna ancestrale, tra passioni, usanze e tradizioni. Qui si inseriscono i alcuni personaggi grotteschi, che vi si muovono come in un western, si sfidano al limite del tribale come fossero bande di pistoleri in campi da calcio/canyon. I monti sono quelli aspri della Barbagia, Seneghe, Milis, Bonarcado, ma anche Cagliari e Oristano, con un’incursione a Bari di cui si riconosce lo Stadio San Nicola.
Classic, BD Cine, Rai Cinema
Il film racconta due storie parallele che si incrociano sul finale. L'Atletico Pabarile milita con scarsi risultati nella terza categoria sarda fino all’arrivo del giovane Matzutzi, fuoriclasse emigrato in Argentina, che ne ribalta le sorti. L'arbitro Cruciani, all’apice della carriera, è coinvolto in una vicenda di corruzione che lo fa precipitare in terza categoria a dirigere la partita cruciale tra l’Atletico Pabarile gli eterni rivali del Montecrasto.