Il regista Pietro Mereu ci racconta una Cagliari nascosta, tra quartieri, mercati e l’ex carcere del Buon Cammino, per raccontare la vita – tatuata sul corpo e marchiata da anni in carcere – di un piccolo gruppo di ex detenuti. Andrea, Massimo, Simone e Bruno oggi vivono pescando i ricci nel mare della Sardegna nei mesi più freddi dell’anno. Un lavoro durissimo che, grazie a Gesuino Banchero e alla sua cooperativa di pescatori, è una seconda possibilità per restituire dignità a queste persone dimenticate dal mondo che cercano di superare il passato e prendere il controllo della propria vita. Sulle note delle Canzoni di Malavita di Joe Perrino, il film offre un amaro e autentico sguardo sulla vita dei carcerati e la loro lotta quotidiana per reintegrarsi nella società.
Il regista Pietro Mereu ci racconta una Cagliari nascosta, tra quartieri, mercati e l’ex carcere del Buon Cammino, per raccontare la vita – tatuata sul corpo e marchiata da anni in carcere – di un piccolo gruppo di ex detenuti. Andrea, Massimo, Simone e Bruno oggi vivono pescando i ricci nel mare della Sardegna nei mesi più freddi dell’anno. Un lavoro durissimo che, grazie a Gesuino Banchero e alla sua cooperativa di pescatori, è una seconda possibilità per restituire dignità a queste persone dimenticate dal mondo che cercano di superare il passato e prendere il controllo della propria vita. Sulle note delle Canzoni di Malavita di Joe Perrino, il film offre un amaro e autentico sguardo sulla vita dei carcerati e la loro lotta quotidiana per reintegrarsi nella società.
Il documentario racconta la seconda vita di alcuni ex detenuti che riparte dalla dura attività di pescatori di ricci, introdotti nell’ambiente professionale da Gesuino, che, come gli altri, ha conosciuto carcere ma ha trovato il riscatto nel lavoro.