Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è il più antico d’Italia e si estende su 50.500 ettari comprendendo una ricca e variegata vegetazione. Lo scenario cambia se si sale verso le vette dove dominano incontrastate le faggete vetuste (patrimonio Unesco).
Si distinguono dalle altre foreste europee per l'altezza degli alberi (fino a 50 metri) e per la loro età (anche 600 anni). Notevole è il livello di biodiversità presente, dovuto ai pochi interventi antropici. Le piante qui crescono, si riproducono e muoiono naturalmente senza alcuna azione umana. Foreste vergini, fitte e a tratti inestricabili, testimoni straordinarie del passare del tempo, luoghi magici in cui gli alberi assumono forme originali e curiose.
Le faggete vetuste abruzzesi sono cinque: Val Cervara a Villavallelonga, dove gli alberi crescono a rilento e molto fitti; Selva Moricento a Lecce dei Marsi, che si estende tra crinali montuosi e doline carsiche, habitat favorevole alla diversità di specie; Coppo del Morto, fra Pescasseroli e Scanno, dove alcuni alberi superano i 500 anni; Coppo del Principe a Pescasseroli, faggeta suggestiva che ospita alcune specie rare di uccelli; Val Fondillo tra Opi e Civitella Alfedena, un’area formata da due foreste rese ancora più incantevoli dalla presenza dell’acqua.
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