“Non le ho detto niente. La guardavo e mi innamoravo”
Mario (Massimo Troisi) è un giovane disoccupato che vive in un piccolo villaggio di pescatori ma non ama la pesca: si tratta di Marina Corricella a Procida, isola dell’arcipelago campano ai margini del golfo di Napoli. Qui si trova la locanda dove lavora Beatrice (Maria Grazia Cucinotta, gli interni furono ricostruiti a Cinecittà), l’ufficio postale e la Chiesa della Madonna delle Grazie da cui parte la processione della Madonna che finirà in mare e il cinema dove Mario guarda il documentario che annuncia l’arrivo di Pablo Neruda (Philippe Noiret) sull’isola.
La vita del paese si svolge essenzialmente al porto, qui i pescatori approdano con le loro barche cariche e vendono il pesce che hanno pescato.
Sulla spiaggia del Pozzo Vecchio, sul versante occidentale dell’isola, chiamata anche la "spiaggia del postino", Mario cerca Beatrice e la fa innamorare parlandole di poesia e citando metafore. Si tratta di una lingua di sabbia a forma di ferro di cavallo, la cui colorazione, scura perché di origine vulcanica, regala al mare un colore azzurro intenso.
Mario vive assieme all’anziano padre pescatore in una casa i cui esterni affacciano sulla spiaggia di Pollara, anche questa rinominata "spiaggia del postino", ma siamo stavolta a Salina, sulle Isole Eolie, nel comune di Malfa. Su questa spiaggia fatta di sassi e ghiaia protetta da ripide pareti di roccia a strapiombo, situata all'estremità nord occidentale dell'isola di fronte all’isola di Filicudi, si suggella l’amicizia a suon di versi e metafore tra il postino e il poeta.
Nella contrada di Pollara, Mario si trova a percorrere in bicicletta una strada assolata che costeggia il mare e sale per i monti per raggiungere la casa rossa, dimora di Pablo Neruda, dalla cui veranda è possibile ammirare tutto l'arcipelago delle Eolie.
Per alcune scene iniziali di Mario in bicicletta fu scelta l’Isola di Pantelleria, il cui paesaggio incontaminato si prestava ad una narrazione ambientata negli anni Cinquanta.
“Non le ho detto niente. La guardavo e mi innamoravo”
Mario (Massimo Troisi) è un giovane disoccupato che vive in un piccolo villaggio di pescatori ma non ama la pesca: si tratta di Marina Corricella a Procida, isola dell’arcipelago campano ai margini del golfo di Napoli. Qui si trova la locanda dove lavora Beatrice (Maria Grazia Cucinotta, gli interni furono ricostruiti a Cinecittà), l’ufficio postale e la Chiesa della Madonna delle Grazie da cui parte la processione della Madonna che finirà in mare e il cinema dove Mario guarda il documentario che annuncia l’arrivo di Pablo Neruda (Philippe Noiret) sull’isola.
La vita del paese si svolge essenzialmente al porto, qui i pescatori approdano con le loro barche cariche e vendono il pesce che hanno pescato.
Sulla spiaggia del Pozzo Vecchio, sul versante occidentale dell’isola, chiamata anche la "spiaggia del postino", Mario cerca Beatrice e la fa innamorare parlandole di poesia e citando metafore. Si tratta di una lingua di sabbia a forma di ferro di cavallo, la cui colorazione, scura perché di origine vulcanica, regala al mare un colore azzurro intenso.
Mario vive assieme all’anziano padre pescatore in una casa i cui esterni affacciano sulla spiaggia di Pollara, anche questa rinominata "spiaggia del postino", ma siamo stavolta a Salina, sulle Isole Eolie, nel comune di Malfa. Su questa spiaggia fatta di sassi e ghiaia protetta da ripide pareti di roccia a strapiombo, situata all'estremità nord occidentale dell'isola di fronte all’isola di Filicudi, si suggella l’amicizia a suon di versi e metafore tra il postino e il poeta.
Nella contrada di Pollara, Mario si trova a percorrere in bicicletta una strada assolata che costeggia il mare e sale per i monti per raggiungere la casa rossa, dimora di Pablo Neruda, dalla cui veranda è possibile ammirare tutto l'arcipelago delle Eolie.
Per alcune scene iniziali di Mario in bicicletta fu scelta l’Isola di Pantelleria, il cui paesaggio incontaminato si prestava ad una narrazione ambientata negli anni Cinquanta.
Esterno Mediterraneo Film, Cecchi Gori Group, Tiger Cinematografica
Premio Oscar 1996: Miglior colonna sonora a Luis Bacalov / David di Donatello 1995: Miglior montaggio a Roberto Perpignani / Nastro d'argento 1995: Migliore colonna sonora a Luis Bacalov – Premio speciale a Massimo Troisi / Ciak d'oro 1995: Miglior film a Massimo Troisi, Michael Radford Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori e Gaetano Daniele / BAFTA Awards 1996: Miglior film straniero – Miglior regia a Michael Radford – Migliore colonna sonora a Luis Bacalov
Liberamente ispirato al romanzo Il postino di Neruda di Antonio Skarmeta. Nell’isola che ha dato asilo politico al poeta cileno Pablo Neruda, abitata da pescatori analfabeti, Mario viene assunto come postino unicamente per consegnargli la corrispondenza. Ne rimane talmente affascinato da avvicinarsi al mondo della poesia.