Il campo di internamento di Ferramonti, nel comune di Tarsia è stato il principale (in termini di consistenza numerica) tra i numerosi luoghi di internamento per ebrei, apolidi, stranieri nemici e slavi aperti dal regime fascista tra il giugno e il settembre 1940. Il campo fu liberato dagli inglesi nel settembre del 1943, ma molti ex internati rimasero a Ferramonti fino alla chiusura avvenuta l’11 dicembre 1945.
Il campo originariamente copriva un’area di 16 ettari ed era composto da 92 baracche di varie dimensioni, molte dalla forma ad “U”, fornite di cucina, latrine e lavabi comuni. Accanto all'area che lo ospitava, che oggi è principalmente un campo agricolo, è stato allestito il Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia, inaugurato nel 2004 per conservare la memoria storica del campo di concentramento. Al suo interno si trovano anche la Biblioteca Gustav Brenner, con documenti cartacei e multimediali, l’archivio, la sala multimediale e la sala conferenze.
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