Il territorio del Monumento naturale Palude di Torre Flavia, con i suoi 48 ettari estesi lungo la costa tirrenica a nord della foce del Tevere, tra Cerveteri e Ladispoli (RM), è una zona umida di grande importanza per la tutela di numerose specie di uccelli in particolare durante le stagioni migratorie. Il territorio conserva quel che resta dell’ambiente costiero laziale di un tempo, con dune sabbiose, laghi, stagni, acquitrini, grandi foreste di pianura e una ricca fauna. L’area si presenta in alcuni tratti separata dal mare da una esigua lingua di sabbia, in altri è bagnata direttamente dal mare. Dietro la spiaggia (oggetto di intensa erosione ed arretramento) un cordone dunale delimita la palude vera e propria che si compone di piscine, stagni e canali, inframmezzati da lingue di terra, coperte da un fitto cannucceto. Un molo artificiale permette di raggiunger i ruderi dell’antica torre Flavia rimasta isolata dalla spiaggia a causa dell’erosione costiera.
Le bonifiche di inizio secolo scorso e la più recente urbanizzazione della frazione di Campo di Mare (risalente agli anni Sessanta), hanno progressivamente ridotto la grande palude originaria, fino agli attuali 37 ettari. È così iniziato un periodo di abbandono e di degrado. Oggi l’area è Zona di Protezione Speciale è tutelata dal WWF.
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