Tra i giri intorno al mondo del più famoso degli agenti segreti al servizio di sua maestà britannica per sventare trame ordite dai tanti cattivi che minacciano la sicurezza mondiale, non poteva mancare l’Italia. Bello e variegato da nord a sud, tra città d’arte, borghi arroccati, campagne sconfinate, coste mozzafiato e laghi pittoreschi, lo stivale è riuscito a smuovere persino il proverbiale aplomb britannico di James Bond.
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Tra le tante location italiane scelte per le scorribande di James Bond, l’iconica Venezia è certamente la più amata. Non sempre ciò che vediamo è reale, la sequenza finale in gondola del secondo 007 Dalla Russia con amore (1963) con Sean Connery e Daniela Bianchi è visibilmente proiettata, ma questo non toglie fascino alla città lagunare: lo dimostra il fatto che, con altri volti, ritroveremo più volte il nostro agente tra i canali e i palazzi veneziani.
Nel 1979 è Roger Moore di Moonraker ad attraversare in gondola il capoluogo veneto. Sceso in Piazza San Marco, Bond è alla ricerca del Museo Venini, appartenente al suo avversario Hugo Drax. La scena fu girata nel negozio Venini di Piazzetta dei Leoncini accanto alla Basilica di San Marco. All’interno del museo l’agente nota la dottoressa Goodhead (Lois Chiles), che sarà la sua Bond Girl, e la segue nel cortile del Conservatorio di musica Benedetto Marcello per poi fingere di incontrarla casualmente alla Scuola nuova della Misericordia. Ripresa la gondola, il nostro eroe si sta godendo il paesaggio in Fondamenta Briati, ma il relax dura poco: il solito inseguimento lo porta fino allo squero di San Trovaso, antico cantiere dove si riparano le gondole nel Sestiere di Dorsoduro e attraverso il Canale della Misericordia. Dopo aver seminato i killer, la corsa della gondola modificata continua via terra a Piazza San Marco costeggiando il Palazzo Ducale tra la folla sbigottita. La missione sembra essere andata a monte e a 007 viene proposto, davanti alla Porta d’Acqua del Teatro La Fenice, una licenza che lo porterà sin nello spazio.
Nel 2006 Venezia torna protagonista con Daniel Craig nei panni di James Bond in Casino Royale. Il nostro agente sta passando un periodo di convalescenza con l’amata Vesper (Eva Green) ma il pericolo è sempre dietro l’angolo. Eccolo dunque correre in una Piazza San Marco piena di turisti in cerca di Vesper che sta incontrando qualcuno: ritroviamo nuovamente il cortile del Conservatorio di musica Benedetto Marcello. Segue una sparatoria talmente violenta da far crollare un palazzo, ma per fortuna è solo un film.
Il lago potrebbe classificarsi al secondo posto tra le preferenze di James Bond. Chiusa la parentesi Casino Royale l’agente segreto è fortemente provato dalla missione appena conclusa ma ha trovato l’amore. Per la sua convalescenza, durante la quale matura un’importante decisione, Bond sceglie la scenografica cornice di Villa del Balbianello a Lenno, sul Lago di Como. Situata sulla penisola di Lavedo, immersa in una vegetazione lussureggiante con pareti di roccia a picco sull’acqua, la villa rese indimenticabile la scena del bacio con Vesper sotto la loggia. Il Lago di Como torna nel finale del film, ma nonostante la bellezza del luogo che lo immortala – la Villa di Gino Coppedè denominata La Gaeta, a San Siro – la scena non ha nulla di romantico, vi avviene infatti lo scontro finale tra Bond e il suo antagonista Mr. White. Da allora il nostro agente non sarà più lo stesso.
Nel seguito del 2008, Quantum of Solace, Bond insegue i suoi fantasmi, mentre qualcuno insegue lui. La sua Aston Martin sfreccia a tutta velocità lungo il Lago di Garda, toccando le località di Gargnano, Campione e Tremosine, Limone, Riva del Garda, Torbole e Malcesine. L’inseguimento continua circa 300km a sud nelle cave di marmo di Carrara e poi ancora più giù fino a Siena dove, in Piazza del Campo, è in corso il Palio. L’agente entra in Piazzetta della Paglietta, una piazza defilata alle spalle del Campo e percorre le vie circostanti. Una fuga tra i tetti mostra allo spettatore delle splendide cartoline della cittadina toscana. Chiusa momentaneamente la parentesi italiana, ci spostiamo a Londra e poi in Austria, a Bregenz e in Bolivia (ma le scene furono girate a Panama e nel deserto di Atacamin, in Cile). Tuttavia prima di arrivarci, James, in cerca di aiuto, torna in Toscana, a Talamone (GR), dove, in una torre chiamata Torre di Talamonaccio, vive il fidato René Mathis.
Nel decimo film della saga, La spia che mi amava (1977), il nemico di turno ha base in Sardegna. L’agente segreto interpretato da Roger Moore raggiunge il porto di Palau in calesse assieme alla Bond Girl di turno (Barbara Bach) dove prende possesso della super accessoriata Lotus Esprit bianca. L’immancabile inseguimento ha come sfondo l’incredibile scenario della Costa Smeralda. Lungo il percorso si distinguono San Pantaleo, frazione di Olbia, Santa Teresa di Gallura dove uno degli inseguitori, lo Squalo, precipita con la sua automobile nella capanna di un pastore sardo e l’Area naturale marina di Capo Caccia ad Alghero nei pressi della Grotta Verde, il punto in cui uno dei killer in sella ad un sidecar precipita sugli scogli dopo essere uscito di strada. La corsa della Lotus termina con la caduta in mare dal ponte dell’Hotel Pitrizza, ma l’auto-sottomarino riemerge sulla Spiaggia di Capriccioli ad Arzachena tra un gruppo di bagnanti sbalorditi.
In Solo per i tuoi occhi (1981) Roger Moore passa dagli abissi del mare alle cime innevate per indagare sul naufragio della nave inglese St. George e sul suo carico. Location principale del film è la Grecia, in particolare l’isola di Corfù e le guglie di roccia di Meteora con i suoi monasteri. Dopo il prologo londinese, le indagini portano l’agente segreto alle Bahamas e in Italia, tra le Dolomiti. All’hotel Miramonti di Cortina d’Ampezzo (gli interni ricostruiti in studio), sullo specchio del bagno appannato dal vapore, compare la scritta Tofana 10 AM. Nella scena successiva vediamo la funivia che sale sulla cima della Tofana di Mezzo. A oltre 3.000 metri di altitudine, di fronte al panorama della Valle del Boite, James incontra il suo contatto. Allo stadio olimpico del ghiaccio conosce il suo antagonista e la sua protetta, mentre l’immancabile, spettacolare, inseguimento ha luogo sulla pista di bob.
In Spectre (2015), James Bond, interpretato da Daniel Craig, è in missione per conto della defunta M, che gli ha ordinato di uccidere Marco Sciarra, terrorista legato una misteriosa e tentacolare organizzazione criminale. Inizia un viaggio attorno al mondo che lo porta a Roma. Colosseo, Porta Pia, Borgo Pio, San Pietro: monumento dopo monumento vediamo la città scorrere a 160km orari durante un adrenalinico inseguimento fra Aston Martin e Jaguar che passa per via Nomentana e si conclude con il tuffo nel Tevere dell’automobile di Bond, mentre lui, impeccabile e senza un graffio, atterra sul lungotevere con il paracadute. Gli interni sono ricostruiti ai Pinewood Studios di Londra, dove è stato ricreato l’edificio ispirato alla Reggia di Caserta utilizzato per la riunione dell’organizzazione Spectre, che sembra svolgersi sul Gianicolo. Il Museo della Civiltà Romana è stato invece trasformato, per l’occasione, nel cimitero dove si celebrano le esequie di Marco Sciarra.
Girato tra Norvegia, Gran Bretagna e Giamaica, No Time to Die, il 25° capitolo della saga di James Bond, il quinto e ultimo con Daniel Craig nei panni di 007, fa per la prima volta tappa nel sud Italia. Felice con l’amata Madeleine (Léa Seydoux), James è deciso a chiudere i ponti col passato. La coppia viaggia su un tratto della statale 18 ricco di strapiombi spettacolari sul mar Tirreno nei pressi di Maratea, per giungere a Matera, attraverso un tunnel di un centinaio di metri ricostruito nei pressi della Chiesa di Sant'Agostino, nel Sasso Barisano. La loro camera con vista sui Sassi affaccia su piazzetta Pascoli.
Poco dopo compare Gravina in Puglia, col suo ponte dell’Acquedotto che sovrasta l’habitat rupestre, dove James è costretto ad un salto nel vuoto per evitare alcuni inseguitori. La cittadina lucana e il borgo pugliese, che nella realtà distano circa 30 km, nella finzione scenica si mescolano in un unico paesaggio che sa di antiche tradizioni, chiese rupestri e grotte millenarie scavate dalla mano dell’uomo e modellate dalla forza della natura.
La tappa italiana di questa storia si conclude a Sapri, che si trasforma per l’occasione nello scalo di Civita Lucana (apparentemente non molto distante dall’hotel in cui alloggia la coppia, nella realtà distante circa 200 km da Matera). Da qui l’ex 007 e la sua donna escono di corsa dall’auto per dirigersi all’interno della stazione. Tra un centinaio di comparse munite di bagaglio e pronte alla partenza, Madeleine sale sul treno fermo al binario e saluta il suo uomo che invece rimane a terra.