Polcenigo (PN), uno dei borghi più belli d'Italia, prende vita da una villa veneta costruita in posizione panoramica nella II metà del Settecento e abbandonata meno di un secolo dopo, che a sua volta sorge sui ruderi di un castrum del 963. Una scalinata di 366 scalini collegava il castello al villaggio sottostante.
I palazzi presenti nel borgo sono prevalentemente in stile veneziano: Palazzo Zaro, in via Coltura; Palazzo Polcenigo, nel cui giardino si trova la magnolia più antica del Friuli; Palazzo Pezzutti, d’impianto medioevale con l’elegante trifora; Palazzo Fullini Zaia, costruito a cavallo tra Seicento e Settecento, con la facciata decorata da mascheroni che fanno la linguaccia; Palazzo Scolari Salice, col suo giardino all'italiana opera dell’ingegnere Pietro Quaglia. La Chiesa parrocchiale di San Giacomo annovera il chiostro dell’antico convento francescano del 1262, tra i più antichi della regione. A Polcenigo ha sede il museo dell'arte cucinaria, in ricordo delle generazioni di cuochi emigrate in tutto il mondo.
Polcenigo confina con la foresta del Cansiglio, dove si trovano 3 malghe attive e numerose casere custodite da associazioni. Il suo legame con l'acqua è estremamente forte: nelle vicinanze si trovano le sorgenti del Gorgazzo e quelle del fiume Livenza. In tale scenario sorge la Chiesa della Santissima Trinità, costruita tra il Trecento e il Cinquecento. Le tracce delle attività artigianali sorte grazie alla grande quantità d’acqua si ritrovano nel mulino Modolo, l’ultimo rimasto in funzione fino al 1985.
Situato tra Polcenigo e Caneva, Palù di Livenza è uno dei siti paleolitici più antichi dell'Italia settentrionale. Su una superficie di circa 65 ettari si estende il parco rurale di San Floriano, unico esempio di parco naturale e rurale esistente in Italia, alla cui sommità sorge una chiesa antecedente l'anno Mille.
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