L’Acquario Romano si trova nel rione Esquilino a Roma. L'idea di costruire un acquario si deve all'ittiologo Pietro Carganico, originario di Como, giunto a Roma all'inizio degli anni Ottanta dell'Ottocento per realizzare nella capitale uno stabilimento di piscicultura e un acquario. Nel 1882 i suoi progetti trovano il parere favorevole delle autorità comunali e si mostrano in linea con gli indirizzi ideologici di Quintino Sella, che vedeva Roma come nuovo centro della scienza.
Le vasche per i pesci della sala centrale furono funzionanti fino al 1894, mentre la sala venne adibita a manifestazioni culturali, in particolare teatrali e cinematografiche. A seguito di un intervento di restauro e ripristino delle decorazioni, l’acquario riaprì nel 1993 e da allora ospita esposizioni e spettacoli.
Vi si accede attraverso un atrio, che presenta due affreschi raffiguranti l'Acquario con il giardino e il laghetto e il monumento a Vittorio Emanuele II. La sala centrale, riccamente decorata, è scandita da un doppio ordine di colonne corinzie in ghisa che sostengono la galleria superiore e il soffitto, mentre un doppio ordine corinzio di semicolonne e paraste corre lungo i muri perimetrali nei quali erano ricavati gli spazi per le vasche, oggi murati. Le specchiature che sormontano le vasche, dipinte da Silvestro Silvestri, propongono scene ispirate all'elemento acquatico interpretate da bimbi asessuati, eroti, fauni, ninfe e baccanti.
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