Il lago di Tarsia è un bacino artificiale compreso tra i comuni di Tarsia e Santa Sofia d'Epiro (CS). Venne realizzato nel 1959 con lo scopo di creare un bacino idrico per i periodi di massima siccità nelle aree della piana di Sibari. La sua diga, lunga 114m, fu costruita nel punto più stretto della vallata, chiamato “Strette di Tarsia”, attraverso lo sbarramento del fiume Crati. Ne è derivato un bacino idrico dal perimetro di 10km e una capacità d’invaso di 20 milioni di metri cubi d’acqua.
L’aspetto morfologico del lago è simile a quello delle zone paludose, con elevata umidità e la presenza di specie di rettili e di uccelli di palude. La flora si compone di macchia mediterranea per lo più incontaminata e caratterizzata da leccio, olmo, tamerice, e corbezzolo. La zona offre anche rifugio agli uccelli migratori, fra cui la cicogna bianca, gli aironi cenerini, le gru, le garzette, i germani, le gallinelle d'acqua, gli svassi, oltre a rapaci come il nibbio bruno e il falco di palude. Data la necessità di preservare questo habitat, la Regione ha istituito nel 2000 la Riserva naturale del lago di Tarsia.
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