Il Castello della Zisa di Palermo, patrimonio Unesco, deve il suo nome alla parola araba al ayz che significa "splendido, nobile". Fu costruito durante la dominazione normanna intorno al 1165, su modello delle grandi dimore islamiche. Era immerso nel verde, tra palmizi e piante odorose, vasche d'acqua e fontane.
L’edificio ha un impianto a forma rettangolare, composto da tre ordini orizzontali corrispondenti ai tre piani. Sulla facciata principale si aprono tre grandi fornici ogivali di accesso al palazzo.
Il piano terra è composto da un lungo vestibolo con al centro la sala della fontana, un ambiente di forma quadrata decorato in stile islamico e sormontato da una volta a crociera ogivale con tre grandi nicchie su ciascuno dei lati della stanza, occupate in alto da semicupole decorate da muqarnas (decorazioni ad alveare). Nella nicchia sull'asse dell'ingresso principale si trova la fontana sormontata da un pannello a mosaico su fondo oro, sotto il quale scaturisce l'acqua che, scivolando su una lastra marmorea, viene canalizzata in una canaletta che taglia al centro il pavimento della stanza e che arriva alla peschiera antistante. Il primo piano dell'edificio, più piccolo e chiuso all'esterno, era probabilmente destinato alle donne. Nel piano alto si apriva invece la finestra belvedere.
Tutto il castello presenta canne di ventilazione e finestre sapientemente collocate per garantire un continuo flusso d'aria nelle torride giornate estive. Nel 1955 il palazzo fu espropriato e restaurato e dal 1991 ospita il museo d'arte islamica.
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