La Scalaccia trae il suo nome dalla parte finale del sentiero che si usa per accedervi (unici altri accessi sono il mare e gli altri sentieri posti più a nord lungo la costa), composto appunto da una scala ripida e tortuosa. Da questo tratto di costa in avanti la natura si fa più selvaggia e prorompente e la presenza umana si affievolisce sempre più. Le grotte scavate nella roccia (Grotta Azzurra, Grotte del Passetto) presenti in gran numero prima di questo punto sono molto rade e tutto rimanda a una forte idea di precarietà, con stretti passaggi in cemento che costeggiano la scogliera, ferraglia abbandonata che spunta dall’acqua e dalla pietra ed alti pali di legno con attaccati dei fili elettrici. Anche la spiaggia, che qui esiste davvero e non è di cemento, è molto grezza, composta da rocce grandi e spigolose che si mischiano con gli scogli.
Una delle particolarità della Scalaccia sono proprio gli scogli. Poco al largo della falesia infatti, troviamo degli scogli quasi piatti completamente staccati dalla terraferma, che creano delle vere e proprie isole in mezzo al mare. È da segnalare inoltre la presenza di una stretta e alta grotta marina proprio sotto al promontorio dove termina il sentiero.
Il tratto di costa della Scalaccia è compreso tra la Spiaggia della Vena a sud, irraggiungibile se non via mare, e gli Scogli Lunghi a nord, che sono immediatamente contigui e rappresentano il naturale proseguimento della spiaggia. Sopra la falesia è situato il quartiere di Pietralacroce.
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