La Val Rosandra (in sloveno Dolina Glinšice), situata sul confine tra il comune triestino di San Dorligo della Valle (Dolina) e quello sloveno di Hrpelje Kozina (Erpelle-Cosina), è una valle, oggi riserva naturale, incisa dal Rosandra, torrente che nasce in Slovenia, percorre l’altopiano carsico e scende a valle per gettarsi in mare nella baia di Muggia. Abitata sin dall’antichità, la Val Rosandra è stata a lungo contesa tra triestini e muggesani per il controllo del sentiero noto come "via del sale".
La valle presenta un aspetto selvaggio, con rupi, ghiaioni e pareti a strapiombo, la cascata del torrente seguita dalle forre che esso attraversa, e numerose grotte, che hanno reso la valle meta di esplorazioni speleologiche, palestra di roccia e sito di studio dei fenomeni carsici. In particolare, sul versante destro della valle si trovano alcune grotte dette “orizzontali” che si aprono sul fianco della montagna attraverso brevi gallerie dette finestre.
Alla sorgente del Rosandra i Romani costruirono nel I secolo un acquedotto di 14 km che giungeva fino a Trieste, oggi ne rimangono i resti di alcune centinaia di metri.
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