In cima alla collina di Sabbionara, protetto alle spalle dalla catena del monte Baldo, il castello di Avio domina la bassa Val Lagarina. Adagiato nel paesaggio collinare, sembra assecondare il susseguirsi delle balze con la poderosa cinta muraria, le cinque torri, il palazzo baronale e l’imponente mastio. Isolata nel verde è la casa delle guardie, che custodisce uno straordinario ciclo di affreschi trecenteschi con scene di guerra. Al quarto piano del mastio si trova la stanza d’Amore, le cui pareti sono state decorate nel Trecento con un ciclo di affreschi di tema profano.
Percorrendo una stradina selciata che si snoda tra il verde dei vigneti, si raggiunge la torre di ingresso al castello superiore, di forme architettoniche nettamente legate alla tradizione romanica e del tutto mancante del quarto lato interno, secondo la tipologia delle “torri aperte”, più funzionali agli scopi difensivi. La strada di accesso costeggia un lungo tratto della cinta muraria dove, a mezza altezza, si scorgono le tracce di un antico primo ordine di merli, poi annegato nel sopralzo murario reso necessario per una più efficace difesa contro le tecniche di assedio fattesi nel tempo più aggressive.
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