La storia di Marcello (Forte) narrata da Matteo Garrone è ispirata al celebre e cruento caso di cronaca nera del “Canaro della Magliana”, risalente al 1988. Garrone ricostruisce in modo personale la vicenda, cambiandone alcuni aspetti e spostando i protagonisti dal litorale romano a quello domizio, nel casertano.
Si tratta, secondo il regista, di un film western contemporaneo e urbano, in cui a dominare i paesaggi sono la desolazione e il degrado. L’intero film utilizza come sfondo il Parco del Saraceno di Pinetamare (frazione di Castel Volturno) e la darsena abbandonata del cosiddetto Villaggio Coppola. La zona fu oggetto nei decenni scorsi di una selvaggia speculazione edilizia che la trasformò da località turistica da sogno a luogo sospeso nel tempo, spettrale dove ogni speranza sembra svanita.
Altre location utilizzate sono la Mostra d’Oltremare a Napoli, dove si tiene la gara canina a cui partecipa Marcello accompagnato dalla figlia, e il carcere romano di Rebibbia, in cui il protagonista viene rinchiuso per complicità in una rapina.
La storia di Marcello (Forte) narrata da Matteo Garrone è ispirata al celebre e cruento caso di cronaca nera del “Canaro della Magliana”, risalente al 1988. Garrone ricostruisce in modo personale la vicenda, cambiandone alcuni aspetti e spostando i protagonisti dal litorale romano a quello domizio, nel casertano.
Si tratta, secondo il regista, di un film western contemporaneo e urbano, in cui a dominare i paesaggi sono la desolazione e il degrado. L’intero film utilizza come sfondo il Parco del Saraceno di Pinetamare (frazione di Castel Volturno) e la darsena abbandonata del cosiddetto Villaggio Coppola. La zona fu oggetto nei decenni scorsi di una selvaggia speculazione edilizia che la trasformò da località turistica da sogno a luogo sospeso nel tempo, spettrale dove ogni speranza sembra svanita.
Altre location utilizzate sono la Mostra d’Oltremare a Napoli, dove si tiene la gara canina a cui partecipa Marcello accompagnato dalla figlia, e il carcere romano di Rebibbia, in cui il protagonista viene rinchiuso per complicità in una rapina.
In una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro di toelettatore per cani, l'amore per la figlia Alida e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l'intero quartiere.