Iniziati nell’ottobre del 1890, i lavori per il nuovo palazzo delle Poste a Trieste, agli ordini dell’architetto Friedrich Setz dell’Imperial Ministero del Commercio di Vienna, furono ultimati in soli 4 anni. Oggi il palazzo è l’unico esempio di architettura mitteleuropea rimasto tra i monumentali edifici delle Poste.
Nell'attuale piazza Vittorio Veneto una volta c’erano le dogane, le saline ed il mare. Per dare solidità e sicurezza all’edificio furono piantati 5.000 pali di legno, su cui successivamente “fu posata una base di appoggio uniforme”. Friedrich Setz si ispirò al Palazzo di Giustizia di Vienna, del quale, in effetti, sembra quasi una copia perfetta.
Lo stile è eclettico neo-rinascimentale, tipico degli edifici austriaci dell’epoca. La sala centrale al pian terreno, con una scalinata monumentale in fondo, ha un tetto in vetro, “a falde in acciaio e la parte trasparente in cristallo”. Sulla destra dello spazioso atrio c’è il Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa, che conserva oggetti e immagini dell’epoca a testimonianza dell’evoluzione del servizio postale dalla metà dell'Ottocento ai giorni nostri. Vi si trova anche la riproduzione di un Ufficio Postale dell’epoca con mobili ed attrezzature appartenenti alla Posta Reale Ungherese di fine Ottocento.
L’edificio ha subito diversi restauri. Quelli più importanti dopo il 1945, quando una bomba lo danneggiò gravemente. Altri restauri importanti sono stati effettuati nel 2008 e 2009.
Sui timpani delle due entrate laterali in via Milano e in via Galatti sono posti due puttini: uno sembra un angelo che suona la trombetta e impugna il frustino del postiglione; l’altro, con in testa il berretto tipico degli uffici postali austro-ungarici e con la borsa a tracolla semiaperta, è immortalato nell’atto di consegnare due lettere, il tempo l’ha conservato così com’era.
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