Palazzo Doria Tursi fu eretto a partire dal 1565 da Domenico e Giovanni Ponsello per Niccolò Grimaldi e rappresenta il culmine del fasto residenziale dell’aristocrazia genovese.
Nel 1820 Casa Savoia acquisì il palazzo da Maria Giovanna Doria, V duchessa di Tursi dando inizio alla “fase piemontese” della storica dimora, periodo in cui fu completata sul retro; fu costruita la torretta dell’orologio; agli interni fu conferita quella veste decorativa presente in buona parte tuttora. Dato per qualche anno in uso ai Gesuiti, il 15 giugno 1850 il palazzo divenne proprietà e sede del Comune di Genova.
Di particolare rilievo il cortile, il salone di Rappresentanza e le sale adiacenti. La facciata si caratterizza per l’alternarsi di materiali di diverso colore: il rosa della pietra di Finale, il grigio-nero dell’ardesia, il bianco del marmo di Carrara.
Nel 2006 è stato inserito nella lista dei i 42 palazzi iscritti ai Rolli di Genova, divenuti Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Dopo i lavori di restauro del 2003-2004 tutto il piano nobile dell’edificio è stato aperto al pubblico e integrato nei Musei di Strada Nuova. Il percorso museale ospita il celebre "Cannone", il violino di Nicolò Paganini.
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