Nell'ampio e luminoso ambiente di una chiesa settecentesca sconsacrata e recentemente restaurata, tra luce e spazio fusi in un ambiente armonioso, si trova da un oggetto talmente gigantesco da non poter essere contenuto nell'edificio. Si tratta di uno scheletro gigantesco dell’artista anconetano Gino De Dominicis, che ha voluto giocare con le evocazioni mortifere legate all'immagine dello scheletro, piazzandocene uno enorme di fronte agli occhi, suggerendoci anche di non averne troppa paura e di prenderci confidenza camminandogli attorno. Lo spettacolo che lo spettatore si trova davanti, varcato l'ingresso del Centro Italiano d'Arte Contemporanea, a Foligno (PG), è quello di un enorme scheletro umano – alto 4m e lungo 24m – dotato di un simpatico naso da Pinocchio, sdraiato al centro della luminosa chiesa sconsacrata che ospita il Centro. La Calamità Cosmica – questo il nome dell'opera – è un lavoro che intende suscitare nello spettatore inquietudine ma anche curiosità. L'incontro di queste due sensazioni, alla fine, genera proprio un senso di attrazione fatale per le spoglie di questa creatura che, da una parte, temiamo possa risvegliarsi per dar vita ad un incubo, ma, dall'altra, si lascia docilmente esplorare e far vedere da vicino. Dopo aver viaggiato per l'Italia e l'Europa, a seguito della prima esposizione a Grenoble, lo "scheletrone di Foligno" ha trovato qui la sua definitiva dimora.
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