Pieve di Cento (BO) nasce nell'VIII secolo intorno alla chiesa (pieve) più importante del territorio e fin dalla fondazione è allo stesso tempo centro civico e religioso. Si forma sotto il dominio del vescovo di Bologna, diventa libero Comune, subisce la dominazione estense prima e pontificia poi. Secoli di storia che hanno lasciato testimonianze artistiche, culturali e religiose che ancora oggi sono patrimonio della città.
Pieve di Cento, un tempo nota come "piccola Bologna" per i suoi portici, ha mantenuto l'impianto urbanistico del castrum romano, con l'aggiunta della pieve del IX secolo, poi della città medievale e quindi rinascimentale e barocca.
La caratterizzano edifici difensivi come la Rocca del 1387 e le quattro porte di accesso al paese. Il Palazzo Comunale del XVII secolo ospita l'antico archivio notarile e il Teatro Zeppilli, al cui interno c'è un piccolo museo della musica. L'Oratorio della Santissima Trinità del XVI secolo e l'annessa chiesa sono considerati tra i capolavori d'arte della provincia bolognese: l'oratorio contiene una pala d'altare di Lucio Massari e un ciclo di affreschi di Lionello Spada e Francesco Brizio.
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