La Mole Vanvitelliana, o Lazzaretto, progettata da Luigi Vanvitelli (che nei suoi anni anconetani realizzò anche l’Arco Clementino e riammodernò la Chiesa del Gesù), è un edificio collocato su un’isola artificiale pentagonale all’interno del porto. Tra le sue mura ed i suoi locali è presente un ampio cortile nel cui centro si trova il Tempietto neoclassico di San Rocco.
Venne costruita tra il 1733 ed il 1743 e fin dal suo concepimento l’opera ebbe un utilizzo polifunzionale: era infatti utilizzata come magazzino portuale, luogo di quarantena e fortificazione. Nel corso dei secoli divenne poi ospedale militare, raffineria di zucchero, cittadella militare e deposito di tabacchi, fino a raggiungere recentemente lo status di contenitore di mostre e di eventi culturali, arrivando ad ospitare il famoso e prestigioso Museo Omero.
Oltre ad essere un’isola artificiale sul mare (separata da terra da un canale denominato Mandracchio), la Mole Vanvitelliana è in rapporto diretto con una fortezza situata sul colle sovrastante, la Cittadella. Inoltre la struttura è situata appena fuori dalle antiche mura della città (per la maggior parte scomparse) ed è quindi vicinissima all’entrata monumentale della città che si trova proprio nei pressi di quel luogo, Porta Pia. Da qui, verso la parte opposta, inizia il caratteristico Rione degli Archi. Sulla terraferma i binari dell’antica ferrovia avvolgono buona parte della Mole mentre, verso il mare, l’edificio è circondato dal porto commerciale, con i suoi silos e le sue gru. Le acque che circondano la Mole sono il piccolo porto della grande flotta peschereccia di Ancona.
La veduta più classica della struttura si ha dalla terrazza panoramica di Largo Casanova, posizionata in cima al colle che la sovrasta.
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