Il Cimitero acattolico di Roma venne concesso da Papa Clemente XI Albani (1700-1721) ai membri della Corte Stuart in esilio dall'Inghilterra nel 1716. Per questo, ancora oggi è noto col nome di "cimitero degli inglesi": qui vennero sepolti gli individui di fede protestante, tra cui molti giovani morti durante il compimento del Grand Tour. Successivamente, l'estensione del permesso ai non cattolici, è valso al luogo anche il nome di "cimitero degli artisti e dei poeti".
Il terreno è quello adiacente alla Piramide di Caio Cestio, risalente al 12 a.C., ma che nel III secolo d.C. venne inglobata all'interno delle Mura Aureliane, divenendo una sorta di bastione ad un passo da Porta San Paolo, importante ingresso da sud alla città. Le tombe, pertanto, sono collocate in uno stretto spazio a ridosso delle mura che costituiscono anche il confine del cimitero.
Sono qui sepolti grandi letterati, inglesi come John Keats e Percy Bysshe Shelley, italiani, come Carlo Emilio Gadda e Andrea Camilleri, nonché importanti nomi della storia italiana, quali Antonio Gramsci, sulla cui tomba compaiono gli splendidi versi di Pier Paolo Pasolini tratti appunto da Le ceneri di Gramsci: "Uno straccetto rosso, come quello / arrotolato al collo ai partigiani / e, presso l'urna, sul terreno cereo, / diversamente rossi, due gerani. / Lì tu stai, bandito e con dura eleganza/ non cattolica, elencato tra estranei / morti".
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