Nel 1963 Carlo Levi la definì “la Cappella Sistina della maiolica”. Stiamo parlando di San Donato, piccola chiesa campestre, nelle vicinanze del borgo di Castelli (TE), noto per la lavorazione artistica della ceramica. Nata anticamente come "cona", probabilmente dedicata alla Madonna, aveva un piccolo porticato per ospitare i pastori in transito. Tra il 1477 e il 1547 un monaco benedettino della famiglia Orsini, a lungo signori di queste terre, ne curò l'ampliamento e la decorazione, quest'ultima affidata alla famiglia di ceramisti Pompei che realizzò la volta maiolicata. Quando nel 1616 fu deciso un ulteriore ampliamento, queste ceramiche, insufficienti per coprire il nuovo soffitto, furono utilizzate per la pavimentazione della zona antistante l'altare. I maestri castellani realizzarono una nuova volta di mattoni maiolicati di circa mille formelle. Oggi alcune di esse sono andate perdute e altre sono esposte nel Museo delle ceramiche. Questo straordinario soffitto lascia il visitatore perduto con il naso all’insù, ad ammirare la singolare narrazione rinascimentale di circa ottocento maioliche decorate con immagini di personaggi d’epoca, paesaggi, animali, fiori, simboli astronomici e geometrici. Un bene culturale che in Italia costituisce un unicum assoluto.
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