La Chiesa di San Michele Arcangelo a San Vittorino, frazione dell’Aquila, permette di ripercorrere a ritroso i secoli dal Medioevo al periodo paleocristiano e tardo antico. L'esterno dell'edificio, estremamente semplice e disadorno, cela la lunga storia del suo insediamento, legata al culto del vescovo Vittorino, martirizzato presso Rieti al tempo di Traiano. L'edificio odierno è di epoca successiva, ma oltre a rifletterne l’impianto conserva tracce della chiesa altomedievale e numerosi frammenti scultorei riconducibili al suo arredo (VIII e IX secolo). Cospicuo anche il materiale proveniente dalla vicina città di Amiternum, riutilizzato di spoglio. All'interno conserva tracce di affreschi del XIII secolo. Sull'intonaco rimane il segno di iscrizioni graffite dai devoti a partire dal tardo Medioevo. Dall’ambiente della cosiddetta "chiesa vecchia", si accede alla catacomba che oltre ad ospitare la tomba del martire, monumentalizzata da un altare del V secolo, è caratterizzata da alcuni ambienti ricavati nella roccia che conservano tombe "a forno" mentre altri hanno forma più regolare e sono rivestiti in muratura. All'estremità meridionale della galleria si apre un corridoio con decorazioni dei secoli XIV e XV che introduce ad un ambiente realizzato nel Cinquecento che riconduce in superficie.
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