Provenendo dal paese di Pietragalla (PZ), percorrendo verso est la s.s. 169 – al culmine dei tornanti del “Poggio” – si apre alla vista, alle pendici del paese, uno scenario suggestivo. Guadagnando l’abitato, sulla sinistra, ubicati su un declivio di circa due ettari, si ammirano, come rincantucciati, circa 200 palmenti.
La prima impressione è quella di trovarsi di fronte ad abitazioni rurali del passato. Niente di tutto ciò. I Palmenti sono un complesso di “grotte” che avrebbero origine nella prima metà del XIX secolo. I palmenti sono singolari realizzazioni di architettura rurale, frutto dei vignaiuoli pietragallesi, uniche in Basilicata e forse in Europa, per come sono raggruppate.
Qui avveniva, fino alla fine degli anni Sessanta, la pigiatura delle uve e la fermentazione del mosto. Ancora oggi alcune famiglie vinificano nei palmenti, avendo avuto cura di salvaguardare, nel tempo, la struttura e le vasche scavate nel tufo.
L’interno del palmento presenta due o quattro vasche mentre al di sopra del varco di accesso al palmento una feritoia consentiva la fuoriuscita dell’anidride carbonica. Dopo 15/20 giorni di fermentazione, il vino – spillato e messo in barili di 35 litri – veniva depositato in botti in legno artigianali, sistemate nelle caratteristiche grotte del centro storico, la maggior parte ubicate in Via Mancosa, zona esposta a nord.
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Per il supporto alla realizzazione del materiale fotografico si ringrazia la Lucania Film Commission e il Comune di Pietragalla.