Il piccolo centro di Blera, oggi comune della provincia di Viterbo, sorse tra VIII e VII secolo a.C., epoca a cui risalgono le numerose necropoli del circondario che la rendono famosa. L’origine del suo nome potrebbe essere una derivazione di Plaise-ra, cioè "la città di Plaise", nome di persona, attestato dal gentilizio Plaisena e da una fuseruola del IV sec. a.C. trovata in una tomba a Genova.
Dopo l’età etrusca e romana fu città longobarda e nel XIII venne distrutta nell’ambito delle guerre tra guelfi e ghibellini. Dal Quattrocento Papa Bonifacio IX la affidò agli Anguillara, che la tennero in maniera alterna fino all’Unità d’Italia. Nel Novecento fu meta di diverse missioni archeologiche, tra cui quella tedesca del 1914 e quella tra gli anni Cinquanta e Sessanta, che vide protagonista l’Istituto Svedese di Studi Classici e lo stesso Gustavo VI re di Svezia.
Al patrono San Vivenzio, vescovo di Blera nel V secolo, è dedicata la principale chiesa della città, Santa Maria Assunta in Cielo e San Vivenzio, d’origine romanica ma profondamente rimaneggiata nel Settecento. I resti del santo sono conservati nella cripta di XI secolo.
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