L’area archeologica di Segesta, nel territorio di Calatafimi (TP), prende il nome dalla città fondata sul monte Bàrbaro dagli Elimi, un popolo di origine troiana che giunse in Sicilia attraverso il Mediterraneo. Fu distrutta dai Cartaginesi nel 409 a.C. e dopo la prima guerra punica passò ai Romani che la dotarono di un ampio territorio e le permisero una nuova fase di prosperità.
I suoi elementi più significativi sono il teatro e il tempio. Il teatro fu costruito sul versante nord dell'acropoli intorno al III secolo a.C. con blocchi di calcare locale; ha un diametro di circa 63m e domina la campagna circostante dal monte Inici fino al golfo di Castellammare. Il grande tempio dorico si trova al di fuori delle cinte murarie e probabilmente rimase incompiuto a causa dell'assedio cartaginese.
Tra le altre componenti della città: il santuario di contrada Mango, anch’esso fuori le mura, risalente probabilmente al VI sec.a.C., le mura con la porta di Valle, alcuni quartieri residenziali. Ulteriori indagini hanno rivelato anche una fase tardo-antica e la presenza di un villaggio in età musulmana testimoniato dalla moschea, seguito da un insediamento normanno-svevo dominato da un castello sulla sommità del monte Barbaro.
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