Il Castello di Grottole (MT) sorge su una collinetta distaccata dal resto del paese in un luogo anticamente chiamato Contrada della Motta e la sua costruzione risale al 604 d.C., per opera dei Longobardi di Benevento. La struttura originaria era formata da 13 vani soprani, da 6 vani sottani, da una stalla e da una cantina. Le carceri, invece, erano situate all’inizio di “salita Castello”, sul lato destro, poi utilizzate come abitazioni. Il castello subì una consistente successione feudale e fu posseduto nel tempo da varie ed illustri famiglie del Regno di Napoli. Si dice, inoltre, che Pietrantonio Sanseverino, principe di Chiaromonte e signore di Grottole, intorno al 1750 adattò a teatrino una grande sala al primo piano, dove si esibirono le più famose compagnie di girovaghi. Un’antica leggenda si lega a questa costruzione: guardando il colossale torrione, e precisamente la finestra spalancata verso il paese, nelle notti di luna e nei mesi di primavera, è facile vedervi stagliata la bionda figura di Abufina, la più bella e la più sfortunata ragazza mai vissuta a Grottole che vi narrerà del suo amore.
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