Il Castello di Melfi sorge sopra una collina di origine vulcanica e sovrasta sia il centro storico che tutta la nuova zona abitata di Melfi (PZ). Il primo nucleo del castello è di creazione Normanna a pianta quadrata con torri angolari e fu edificato tra il XI e il XII secolo. La sua costruzione risale infatti al 1042 quando Guglielmo d'Altavilla, divenuto Conte di Puglia, si insedia a Melfi.
Ad oggi presenta ancora la cinta muraria che stringeva tutto il borgo cittadino. Il sistema difensivo del castello era costituito da un fossato, da uno spalto e da una cinta con 10 torri, 7 a pianta rettangolare e 3 a pianta pentagonale. Gli ingressi ancora visibili sono quattro, tre dei quali costruiti in epoca angioina, due murati. Uno di essi, utilizzato oggi dai visitatori per entrare nel castello, era una volta legato ad un ponte levatoio oggi in muratura e venne aperto successivamente all'epoca angioina.
Le consistenti opere di ristrutturazione e di ampliamento del bastione furono intraprese dall'imperatore Federico II di Svevia, che scelse il Castello di Melfi come residenza. Tra il XVI e il XVIII secolo venne trasformato da fortezza a residenza nobiliare della famiglia Doria. Il 24 Aprile 1954 passò allo Stato Italiano.
Il castello fu sede di ben quattro concili papali e nel 1089 papa Urbano II vi bandì la prima crociata in terra Santa contro gli infedeli. Oggi il Castello di Melfi ospita un museo archeologico nazionale nel quale si trovano reperti d'inestimabile valore, raccolti in varie tombe ritrovate nei pressi del territorio del Vulture-Melfese.
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