Riscoperto nel XIX secolo e riportato parzialmente alla luce dopo il 1972, l’Anfiteatro Romano è insieme all’Arco di Traiano una delle testimonianze romane più importanti nella città di Ancona. È situato tra il Colle Guasco e il Colle dei Cappuccini a circa 40m d’altezza, quasi a picco sul mare. Per secoli, anche dopo la caduta dell’impero romano, è stato un punto focale della città ed importante snodo viario nei pressi dei luoghi più significativi di Ancona.
Eppure nonostante la sua importanza venne dimenticato e la sua struttura alterata. L’anfiteatro ha così subito varie sovrapposizioni storiche: sul muro di cinta meridionale (ben conservato) vi sono delle abitazioni edificate a partire dal Medioevo e rimaneggiate poi nei secoli successivi; nel settore settentrionale invece è stata costruita la Chiesa di San Bartolomeo (ora di San Gregorio Illuminatore), fino al 1972 con convento annesso, poi demolito proprio per dare spazio ai resti dell’anfiteatro. Verso est la falesia precipita nel mare e vicino, salendo sul Colle dei Cappuccini, comincia il Parco del Cardeto, sulla cui cima è posizionato il faro vecchio.
È proprio da questo colle che si può godere di una vista splendida sull’anfiteatro, sulla Chiesa di San Gregorio Illuminatore e su molti altri tra i più celebri edifici di Ancona, tra cui il Duomo di San Ciriaco e la Chiesa dei Santi Pellegrino e Teresa. Da qui si vede il mare, sia dalla parte del golfo insieme alla città, sia quello aperto, ad est.
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