Sospiri e trepidanti attese. Sono questi gli ingredienti base dei romanzi di appendice i cosiddetti feuilleton. Ambientazioni vecchie di secoli o comunque dal sapore retrò all’interno delle quali si muovono coppie di amanti sfortunati destinati a subire stupidi scherzi del destino o le macchinazioni di qualche invidioso che vuol dividerli. Di buono c’è che questo genere se non lesina in pene e dolori per lo meno concede (spesso) il lieto fine.
Stampa itinerarioGrand Hotel è un intricato giallo cui si intreccia una storia d’amore, sullo sfondo della Belle Époque, quando era ancora difficile che una donna aristocratica (Adele) e un uomo di umili origini (Pietro) coronassero il loro sogno d’amore. Le riprese hanno avuto luogo tra le località altoatesine di Mareta, Glorenza, Stava-Naturno e Tarces. L’Hotel che dà il titolo alla fiction è la location centrale della narrazione, si chiama “Paradiso” e rappresenta un lussuoso albergo alpino del primo Novecento: gli esterni sono quelli di Castel Wolfsthurn che si trova sulla collina sopra Mareta, nei pressi di Vipiteno in val d’Isarco. Dal 1996 il complesso barocco è sede del Museo provinciale della caccia e della pesca. La finzione scenica ha posizionato un lago di fronte all’albergo, mentre nella realtà c’è una distesa erbosa. Quello della finzione è il lago di Anterselva, situato a 1.642 metri nell’omonima valle. Molte riprese in esterno sono state realizzate in uno dei “borghi più belli d’Italia”, ovvero Glorenza, piccola cittadina a 907 metri di altitudine che si trova al centro della val Venosta, e che si caratterizza per le mura medievali perfettamente conservate.
La notizia dell’Oscar a Sophia Loren raggiunge la madre Romilda Villani che va a congratularsi con lei nella sua abitazione in Piazza d’Ara Coeli a Roma. Il flashback di 30 anni prima ci porta a Pozzuoli (NA) quando la giovane Romilda ha l’ambizione di sfondare a Hollywood, ma si scontra con il rifiuto dei genitori. Si apre così La mia casa è piena di specchi, fiction tratta dal libro scritto da Maria Scicolone, la sorella dell’attrice. Il film è in parte girato a Nettuno (RM) dove il borgo medioevale è stato trasformato nella Pozzuoli degli anni Cinquanta e Sessanta. Le aspirazioni mai sopite di Romilda si riversano sulla figlia Sofia, quando, seduta in spiaggia sul litorale Flegreo a Pozzuoli, da un giornale apprende che la produzione di Quo Vadis è in cerca di comparse. I primi tempi sono duri, le due donne alloggiano presso una pensione a porta Maggiore e ogni giorno prendono il tram per gli studios di Cinecittà in attesa della loro occasione. Sullo sfondo le difficoltà di Romilda che cerca di far riconoscere la sua seconda figlia al padre. L’epilogo, laddove tutto è iniziato, a Pozzuoli: Romilda, si affaccia a riflettere sugli ultimi trent’anni dalla finestra della casa di famiglia. Fuori è visibile l’anfiteatro Flavio.
Ispirata al romanzo di Émile Zola, la fiction Il paradiso delle signore inizia con la vicenda di Teresa Iorio, che scappa dalla Sicilia, dove è promessa a Salvo, per lavorare nel negozio dello zio a Milano. Qui diventa una “Venere” del “Paradiso delle Signore”, un rivoluzionario grande magazzino dove la moda è a portata di tutte, e si innamora del proprietario Pietro Mori. Tuttora in produzione, la serie assume sempre di più i connotati della soap opera e ci fa entrare nelle atmosfere eleganti e raffinate del mondo della moda degli anni Cinquanta attraverso una quarantina di set dislocati soprattutto a Milano, dove si è girato, tra gli altri, in piazza Duomo, sui Navigli, alla stazione Centrale, nei pressi del teatro La Scala, nella galleria Vittorio Emanuele II, vicino l’arco della Pace e negli interni ed esterni del Castello Sforzesco.
Ambientato tra il 1958 e il 1985, Di padre in figlia ruota attorno alle vicende di due famiglie di distillatori di Bassano del Grappa (VI). La Distilleria Poli ha messo a disposizione per le riprese alcuni spazi per la lavorazione artigianale e degli uffici, mentre le Distillerie Sartori, aperte da Enrico Sartori dopo la rottura con l’ex socio Franza, sono state ricostruite all’interno delle Distillerie Schiavo, che si trovano a Costabissara, vicino Vicenza. Entrambe sono visitabili e quest’ultima ospita un piccolo museo dedicato alla produzione della grappa. Di Bassano del Grappa si distinguono varie location, a partire dal Ponte Vecchio in apertura, noto monumento della città coperto di legno. In piazza Terraglio, nel centro di Bassano, è stata allestita la fermata del bus usato dai protagonisti e piazza Libertà è il luogo dove si trova la sartoria “Cose Belle”, il negozio di Pina.